Il vento d'oriente e la moda barocca
Scritto da Stefano Torselli. Pubblicato in moda
Il successo dell’importazione di tele indiane, stampate o dipinte, in Europa crea il fenomeno dell’esotismo, coinvolgendo le mode vestimentarie e dell’arredamento.
A partire dal XVII secolo, con la creazione delle Compagnie delle Indie, il cotone stampato si impone in Europa per la vivacità e la resistenza dei colori, e per materializzare attraverso i disegni di fiori, animali, architetture e personaggi il fascino dei Paesi lontani.
I primi calicò erano giunti in Europa già nel XVI secolo, importati dai Portoghesi che nel 1557 erano stati autorizzati a esercitare il commercio a Macao. Poco meno di un ventennio dopo furono gli Spagnoli a stabilire una base commerciale nelle Filippine. Per tutto il Cinquecento, Portoghesi e Spagnoli avranno il monopolio commerciale con la Cina, vendendo i prodotti in Europa.
La Compagnia delle Indie inglese concentrò la propria attività soprattutto sull’importazione di tessuti indiani, che conquistavano il mercato nazionale oltre che per la novità dei disegni e la vivacità delle tinte, per la leggerezza del tessuto, realizzato con filati sottilissimi che l’Europa fu in grado di produrre solo in tardo Ottocento. La quantità di cotoni stampati provenienti dall’india fu tale che, mentre in Inghilterra determinò un allarme per la concorrenza alla produzione dei tessuti di seta che indusse la Compagnia nazionale a ridurre le importazioni, in Francia ne provocò addirittura il blocco nel 1689.
Alla metà del secolo gli Inglesi si erano stabiliti a Madras, centro nodale per il commercio dei calicò, e consolidarono le loro posizioni quando, in seguito al matrimonio tra Carlo II e Caterina di Braganza, ottennero nel 1662 Bombay dai Portoghesi. Il successo dei chintz (i calicò in Inghilterra) fu rafforzato dall’adeguamento dello stile del disegno e colori alle esigenze del mercato europeo, inviando in india disegni e campioni da far copiare agli artigiani indiani.
Oriente idealizzato
Si delinea così, dalla seconda metà del XVII secolo un orientalismo falsato che aveva le sue radici in Europa e che ebbe l’assenza di attenzione ai contenuti culturali originali, svuotati e sopraffatti dal gusto occidentale. Negli ultimi decenni del Seicento, i chintz avevano guadagnato le classi elevate dei Paesi europei più prosperi, inizialmente impiegati nell’arredamento, mentre la moda dei cotoni “dipinti” o stampati per abbigliamento sarebbe esplosa nella seconda metà del Settecento con un’ampia diffusione sociale: dall’aristocrazia alla borghesia.
Il déshabillé
In questo periodo, comunque, i ceti più abbienti avevano conosciuto e apprezzato la comodità del déshabillé attraverso le sciolte vesti esotiche usate come vesti da camera, diffuse, sull’esempio olandese, dagli inizi del XVII secolo. Erano molto spesso di provenienza indiana, anche se non sempre eseguite con tessuti orientali, il termine indianne vale sia per le vesti da camera, maschili e femminili, in tessuto di cotone importato dalle Indie orientali, sia per il tessuto stesso, fabbricato o dipinto in India oppure prodotto in Europa.
Tra gli anni Settanta e Ottanta del Seicento, queste vesti arrivavano in Europa già confezionate oppure, già tagliate, da assemblare e cucire: un inventario mercantile genovese del 1678 include Robbe da Camera n. 19 tagliate non ancora fornite, mentre l’Olanda tra XVII e XVIII secolo, importava forti quantità di vesti da camera tanto confezionate che da montare.
Nel Settecento la veste da camera maschile, detta banyan, conserva questo carattere esotico e viene confezionato con richhi tessuti indiani o cinesi. E' un indumento domestico ma raffinato, utilizzato per ricevere amci o per passeggiate mattutine o addirittura scelto come "mise" per ritratti informali e "realisti".