Jean-Honoré Fragonard nasce a Grasse nel 1732 da una famiglia di origine italiana. Nel 1747 si trasferisce a Parigi, dove riceve le prime lezioni di disegno e tecnica del colore nell’atelier di Chardin. Sei mesi dopo passa nell’atelier di Boucher, suo vero maestro. Nel ’53 è ammesso all’Ecole Royale des Elèves protegés; vi rimane fino al ’56, anno in cui vince il Prix de Rome dell’Accademia francese e parte per l’Urbe.
La lezione romana
A Roma non sono tanto i capolavori di Michelangelo o Raffaello ad attrarlo, quanto lo stile più “attuale” di Guercino, dei Carracci, di Pietro da Cortona. Durante questo primo soggiorno italiano, che durerà fino al 1761, ha modo di conoscere anche il colorismo dei veneti Veronese e Tiepolo. Tornato a Parigi, si accosta alla pittura fiamminga e olandese, da Rubens a Van Dyck, da Jordaens a Rembrandt, dimostrando una straordinaria capacità di assimilazione e un’insaziabile curiosità per tutti i fatti d’arte del tempo.
L'altalena
Lo stile di Fragonard
Nonostante si avvicini alle più svariate fonti pittoriche, Fragonard rimane però pittore personalissimo: sue caratteristiche sono la rapidità di tocco, i tratti nervosi, il gusto per l’abbozzo, la ricchezza dell’impasto materico, la morbida sensualità del modellato. Peculiarità che si armonizzano molto bene con il suo tema prediletto, ovvero le scene galanti, spesso molto audaci e libertine, in consonanza con il gusto delle classi privilegiate dell’epoca.
Ne sono esempio La camicia levata, Le bagnanti e La ciambella, dipinte tra il 1765 e il 1762.
La lettera
Una pittura seducente
Fragonard è il pittore del piacere, e in ciò il migliore interprete della società di Luigi XV; l’amore per lui è vivace, gaio, spiritoso, sano. Wildens
Emblematico di questo gusto per il doppio senso malizioso è L’altalena, una delle sue opere più famose, commissionatagli da un banchiere parigino. Rappresenta un tradizionale triangolo amoroso: l’amante è adagiato tra i fiori mentre gurda furtivo la donna che gioca sull’altalena spinta dal marito. La licenziosità della scena passa però in secondo piano grazie al sapiente gioco cromatico che crea un’atmosfera da sogno, in cui è riconoscibile l’ascendenza dei paesaggi idealizzati di Watteau. Nonostante la scelta dei temi, l’artista non cade mai nella volgarità grazie alla resa armoniosa e raffinata.
Il bacio rubato
Il periodo ritrattista
I soggetti dei dipinti divengono più controllati quando nel ’69 Jean-Honoré sposa Marie AnneGerard, una brunetta piuttosto bruttina che sta per dargli una figlia; lo sposo però non farà mai mistero di preferirle la sorella. In questo periodo l’artista riscopre la giovanile inclinazione per la ritrattistica. La Fanciulla che legge (1776), considerato uno dei capolavori di Fragonard, è una scena di vita borghese che appartiene alla serie di giovani donne intente a occupazioni private. La fluidità del tocco e la ricchezza di sfumature richiamano il suo maestro Boucher, mentre alcuni aspetti della composizione sembrano anticipare la pittura di Renoir.
Ragazza che legge
La fine
D’improvviso, nell’89, all’alba della Rivoluzione, l’artista smette di dipingere; forse per colpa del figlio, allievo di David, che ne rinnega l’opera e brucia le incisioni che riproducono i quadri del padre. Nel ’93 diventa membro di una commissione incaricata di costruire il museo del Louvre.Tra gli ultimi esponenti del Rococò Francese, Fragonard non può o non vuole mettersi al passo coi tempi: privato del suo atelier ufficiale al Louvre nel 1805, muore l’anno dopo in precarie condizioni economiche.