Nel 1760 l'imprenditore di roigine tedesca Christophe Philippe Oberkampf (1738-1815) apre nel 1760 un piccolo laboratorio tessile nel paese di Jouy-en Josas, vicino Versailles. La sue tecniche innovative di stampa su lino e cotone e l'unicità dello stile dei decori renderà famosissime e di gran moda quelle che ancora oggi sono note come toile de jouy (le tele di Jouy). Amatissime da Maria Antonietta e Giuseppina Bonaparte, le tele di Jouy saranno prodotte nel laboratorio di Oberkampf fino al 1813 ma successivamente riprodotte in tutta la Francia, conoscendo un successo ininterrotto, non solo nell'abbigliamento ma soprattutto nella tappezzeria, che dura sino ai giorni nostri.
Dallo sterco di vacca agli abiti della regina
Oberkampf aveva messo a punto una tecnica per rendere il lino e il cotone più liscio e "permeabile" alla stampa: veniva lavato più volte nelle acque del vicino fiume Bièvre, strizzato, battutto e passato attraverso delle griglie metalliche. I motivi decorativi prendono spunto dal gusto rococò dell'epoca, sobrio ma al tempo stesso ricco di particolari: i motivi floreali intessuti da nastri, le scene galanti e pastorali ispirate ai quadri di Fragonard e Boucher, le Cineserie e gli esotismi orientali diventano i protagonisti indiscussi di questi tessuti innovativi.
In origine i motivi sono impressi a mano con "timbri" di legno intagliato e sono disponibili solo due versioni: una policroma con disegni floreali e una monocroma con scene pastorali. E' proprio la prevalenza di un solo colore (e delle sue sfumature) nei motivi decorativi che rendrà caratteristica e immediatamente riconoscibile le "toile de jouy": i toni scelti sono quelli pastello e le declinazioni dei beige e dei grigi "pulce" che imperano nella moda rococò, ma alla fine del secolo il rosso e il blu su campo bianco diventano un vero must. In seguito il processo di stampa fu reso più veloce e uniforme tramite l'impiego di rulli di rame, che permisero la produzione di una varietà praticamente infinita di stampe.
Le stampe venivano fissate con sali di ferro e alluminio e con uno spesso strato di sterco di vacca. Seguiva poi una lunga fase di ri-lavaggio delle stoffe che, nonostante i ripetuti bagni in acqua profumata, rimanevano impregnate conservando un aroma abbastanza "caratteristico" che tuttavia non ha mai scoraggiato neppure la più illustre cliente di Oberkampf. La regina Maria Antonietta infatti ordinava grandi quantitativi di tessuto per gli abiti più informali (che spesso indossava durante le sue gite all'Hameau) e per le tappezzerie degli appartamenti privati e del Petit Trianon.