Domenico Zampieri, detto il Domenichino per via della sua timidezza, nacque a Bologna nel 1581. Dopo un breve periodo di apprendistato presso il Calvaert, entrò nella scuola dei Carracci, seguendo nel 1602 Annibale a Roma per la decorazione della Galleria di palazzo Farnese: sono di sua mano La morte di Adone, l'Apollo e Giacinto, il Narciso, assai simile allo stile del suo maestro, dai cartoni del quale derivò la bellissima Fanciulla con liocorno.
Fanciulla con liocorno, Roma, Palazzo Farnese
Intensa fu l'attività del Domenichino come decoratore, in chiese, ville e palazzi romani: affreschi e pale d'altare documentano il suo gusto elegante e raffinato, che eccelle soprattutto nel paesaggio, reso con trasparenze atmosferiche che ricordano i grandi esempi di Annibale Carracci, anche per la leggerezza e chiarità dei colori.
Le sue lunette di Sant'Onofrio con Storie di san Girolamo sono tra in suoi dipinti migliori, mentre le vaste imprese decorative in Sant'Andrea della Valle e in San Carlo ai Catinari ricordano la larghezza compositiva dei Carracci e il classicismo di Poussin, congeniale alla sua sensibilità.
Un certo rigido ossequio alle regole accademiche, che gli procurò l'ammirazione dei neoclassici. è palese soprattutto nelle tele di soggetto sacro, come nell'ammiratissima Comunione di San Girolamo (Roma, Pinacoteca vaticana) e nella Liberazione di San Pietro (Roma, San Pietro in Vincoli), dove un eclettismo, in cui confluiscono reminescenze cinquecentesche e suggestioni dai Carracci, gli impedisce di giungere al capolavoro.
Più felici la Caccia di Diana, la Sibilla (Roma, Galleria Borghese) e il Guado della Galleria Doria Pamphili (Roma).
Nel 1621 fu nominato architetto dei palazzi apostolici e numerosi sono i suoi disegni architettonici (castello di Windsor).
Nel 1630 si recò a Napoli per eseguire affreschi nella cappella del tesoro del duomo, ma la sua ultima opera fu travagliata per l'inimicizia degli artisti locali che fecero distruggere in gran parte i suoi dipinti.
Morì a Napoli nel 1641.
Storie di Sant'Andrea, affreschi per la cupola di Sant'Andrea della Valle, Roma