Gli ingredienti per fare di Michelange o Merisi da Caravaggio un mito che va ben oltre il suo tempo ci sono tutti: la straordinaria perizia tecnica, una rivoluzione nei temi e nelle tecniche della pittura che ha pochi eguali nella Storia, un carattere oscuro e vioento da "bel tenebroso", un omicidio, la fuga dalle carceri e dalla sua condanna a morte, una fine avvolta nel mistero e piena di contraddizioni.
Questi sono solo alcuni degli aspetti che, dalla rsicoperta di Caravaggio negli anni 30-40 del secolo scorso, fino ad oggi tengono vivo l'interesse sul personaggio carismatico di Michelangelo Merisi e sulla sua produzione artistica, tra l'altro meno numerosa e più difficilmete visionabile di tanti pittori suoi contemporanei. Questo interesse non coinvolge solo gli "addetti ai lavori" e gli appassionati d'arte, ma un grande pubblico trasversale al quale si sono rivolte in questi anni molte iniziative divulgative o di intrattenimento a tema caravaggesco.
Moltissimi gli artisti che negli ultimi decenni si sono ispirati a Caravaggio, reinterpretando le sue opere in chiave moderna: solo per citare alcuni progetti più recenti, segnaliamo gli scatti della mostra di Monica Silva, Lux et Filum - una visione contemporanea di Caravaggio (2016), che reinterpreta in modo eclettico e talvolta irriverente alcuni noti capolavori del Merisi, partendo dalla domanda: come avrebbe dipinto oggi Caravaggio? ; il Caravaggio in cucina di Renato Marcialis (2008-2016), progetto fotografico in continua evoluzione dal 2008 nel quale l'artista utilizza gli stilemi del linguaggio caravaggesco e l'uso della luce tipico del pittore lombardo per dare forma e dignità ad oggetti, alimenti e personaggi del quotidiano; il volume Scatti Caravaggeschi (2011), nel quale sono raccolte le fotografie del progetto della libera accademia di Belle Arti di Rimini: sotto la guida di insegnati di Storia dell'Arte, Anatomia artistica e Graphic Design, gli allievi hanno riproposto in chiave contemporanea le atmosfere, i costumi e la luce di note opere del Caravaggio.
Un approccio multimediale, contemporaneo e tecnologico a Caravaggio è quello della a Caravaggio Experience , lanciata nel 2016 al palazzo delle Esposizioni di Roma e in mostra da marzo ad ottobre 2017 alla Venaria Reale di Torino: è un viaggio multi-sensoriale attraverso la vita e le opere del Merisi, nel quale lo spettatore si trova immerso a 360° tramite un sofisticato sistema di multi-proiezione a grandissime dimensioni, combinato con musiche suggestive e fragranze olfattive.
Nel 2015 il genio della narrazione a fumetti Milo Manara presenta Caravaggio, la tavolozza e la spada, un tributo al pittore secentesco di grandissimo pregio grafico e di grande accuratezza filologica e biografica. Non mancano i tocchi tipici di Manara, che indulge in alcuni episodi e frequentazioni della vita turbolenta di Caravaggio, presentando in modo realistico i bassifondi romani frequentati da prostitute e bravacci e raccontando senza filtri il rapporto conflittuale, aggressivo e talvolta misogino tra il pittore e le donne.
Dal 2016 Caravaggio raccontato da Vittorio Sgarbi popola i palcoscenici d'Italia, in uno spettacolo teatrale itinerante arricchito dalla musica di Valentino Corvino e dalle immagini delle opere più rappresentative del pittore lombardo curate dal visual artist Tommaso Arosio.
“Caravaggio è doppiamente contemporaneo. È contemporaneo perché c’è, perché viviamo contemporaneamente alle sue opere che continuano a vivere; ed è contemporaneo perché la sensibilità del nostro tempo gli ha restituito tutti i significati e l’importanza della sua opera. Non sono stati il Settecento o l’Ottocento a capire Caravaggio, ma il nostro Novecento. Caravaggio viene riscoperto in un’epoca fortemente improntata ai valori della realtà, del popolo, della lotta di classe. Ogni secolo sceglie i propri artisti. E questo garantisce un’attualizzazione, un’interpretazione di artisti che non sono più del Quattrocento, del Cinquecento e del Seicento ma appartengono al tempo che li capisce, che li interpreta, che li sente contemporanei. Tra questi, nessuno è più vicino a noi, alle nostre paure, ai nostri stupori, alle nostre emozioni, di quanto non sia Caravaggio.”
Vittorio Sgarbi
Dal 16 dicembre 2016 e fino al 3 marzo 2017 Caravaggio entra nelle case di tutti gli italiani ogni venerdì su RAI 5 con il programma La vera natura di Caravaggio, a cura di Tomaso Montanari : il docente di arte barocca presso l'università Federico II di Napoli guida esperti e neofiti in un viaggio appassionante attraverso le luci e le ombre delle opere e della vita di Michelangelo Merisi, ponendo l'accento sulla sua straordinaria libertà e modernità artistica.
Sempre per il piccolo schermo nel 2008 la RAI ha prodotto la miniserie in 2 puntate Caravaggio l'ombra del genio, con Alessio Boni ed Elena Sofia Ricci, regia di Angelo Longoni. La fiction è stata accolta positivamente da pubblico e critica, con ben 5 nominations ai David di Donatello.
Caravaggio è approdato anche al cinema, diventando protagonista controverso di ben 2 pellicole:
- Caravaggio, il pittore maledetto del 1941, un film italiano di Goffredo Alessandrini con Amedeo Nazzari nel ruolo del Merisi, Clara Calamai e Beatrice Mancini. La vita del pittore non è seguita con fedeltà storica, talvolta risulta romanzata o "edulcorata" come spesso accadeva nei film storici dell'epoca, ma il film è inscenato con grande ricchezza di mezzi e squisita fattura, soprattutto negli interni. Un pò datato, ma da vedere!
- Caravaggio del 1986, con Dexter Fletcher nei panni del pittore e Tilda Swinton nel ruolo della prostituta Lena, regia di Derek Jarman. Il film è molto incentrato sulla presunta natura bisessuale del pittore e sui rapporti conflittuali con le donne che amò, soprattutto prostitute del quartiere in cui viveva a Roma. Un film introspettivo e psicologico, con alcune licenze storiche, ma molto suggestivo.
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