Nella prima metà del seicento a Roma una serie di pittori si caratterizza per una forma particolare di pittura che viene definita dei Bamboccianti perché seguono l'esempio di Pietre van Laer, nato a Haarlem in Olanda, detto il Bamboccio a causa della sua deformazione fisica.
Pieter Van Laer, Autoritratto e scena di magia
Il Bamboccio è attivo a Roma dal 1625 al 1639 e realizza una serie di dipinti che hanno come tema la vita quotidiana, mostrando l'interno delle mura della città e proponendo assalti di briganti, cavalieri in sosta sul fiume o locande, pastori con pecore. Tra i dipinti più famosi ricordiamo Cavaliere in attesa del traghetto, Interno d'osteria, Festa nella campagna romana, L'acqua acetosa, Giocatori di bocce.I bamboccianti proseguono la tendenza realistica e sono associabili ai caravaggeschi ampliando la scena di genere a Roma, sono per lo più pittori olandesi tra i quali il più famoso è forse Jan Miel che agli inizi degli anni 30 del seicento dipinge a Roma scene all'aperto di contadini e popolani che lavorano, giocano o litigano; tra i dipinti più famosi: Il gioco delle bocce e Il ciabattino.
Tra gli italiani ricordiamo il romano Michelangelo Cerquozzi apprezzato dai mercanti d'arte, in seguito al servizio dei Colonna, diventa famoso per dipinti di Battaglie ma rimane pur sempre pittore di genere perché i suoi eroi sono anonimi e rappresentano fatti dell'Italia del seicento sconosciuti. Vengono commissionati dipinti guerreschi ma l'Italia è ormai lontana dalla storia. Famoso è il dipinto La rivolta di Masaniello commissionata dal cardinale filo francese Bernardino Spada e quindi antispagnolo.
Critica ai bamboccianti
Gli scrittori del periodo criticano i bamboccianti perché non raccontano storie epiche o religiose ma si occupano del popolo, della marmaglia quasi svlissero l'arte. I pittori stessi soffrono di questa reputazione che critica la loro opera ritenuta minore. Anche il nome ‘bamboccianti' non aiuta perché li delinea appunto come pittori di seconda serie, tuttavia le loro opere si vendono bene. Bamboccio arriverà a vendere i suoi dipinti a 35 scudi e a discapito della critica questo genere ha un pubblico interessato perché la pittura viene aperta ad un pubblico più ampio e al contempo racconta in modo diverso la realtà.
La realtà dei bamboccianti, però, non è mai veritiera e profonda perché è sempre vista dagli occhi dei ricchi; le scene sono sere e tranquille e rappresentano una povertà felice e fuori dai peccati dei benestanti. Scrive Salvator Rosa : quel che aboriscono vivo, aman dipinto; perché ormai nelle corti è vecchia usanza di aver in prezzo solamente il finto
La rivolta di Masaniello di Michelangelo Cerquozzi