Andrea Sacchi nacque a Nettuno, Roma, nel 1599. Allievo di Francesco Albani, personalità di rilievo negli ambienti artistici romani tra il terzo e il sesto decennio del Seicento, fu tra i pittori prediletti dalla cerchia dei Barberini e di Cassiano dal Pozzo.
Temperamento schivo e riflessivo, esecutore lento e scrupoloso, non potè competere con il rivale Pietro da Cortona, nelle vaste imprese decorative: la sua Allegoria della Divina Sapienza a Palazzo Barberini (1629-1633), a confronto con il soffitto affrescato da Cortona con La Gloria della famiglia Barberini nello stesso palazzo, nonostante la calibratissima composizione e la bellezza di alcuni particolari, si rivela opera faticosa, priva di ritmo, sostanzialmente mancata nell'effetto generale, manifestando i limite della fantasia dell'artista.
Numerose sue pale d'altare sono invece giustamente considerate tra le più nobili e solenni di tutto il Seicento romano: severe nell'impianto, ricche e preziose nei colori, con reminiscenze dalla pittura veneta del Cinquecento, studiate nella mimica e nell'espressione dei personaggi, in modo da porre nel massimo risalto, senza ricorso all'enfasi o ad effetti vistosi, le emozioni e la devozione della scena.
Tra le opere più alte di Sacchi ricordiamo: Il Miracolo di San Gregorio (1625-1627) nella sagrestia di San Pietro, La Visione di San Romualdo (1631-1632) nella Pinacoteca Vaticana, le sei tele con Storie di san Giovanni Battista nel battistero del Laterano.
Morì a Roma nel 1661.
Allegoria della Divina Sapienza, Roma, Palazzo Barberini (1629-1633)