Nato a Camerano di Ancona nel 1625, Carlo Maratta fu allievo diAndrea Sacchi. Fervente ammiratore di Raffaello, il pittore è considerato il vero fondatore di quell'Accademia romana che impose un indirizzo classicheggiante alla cultura del secondo Settecento.
Angeli con ghirlanda di fiori
Già nelle prime opere, influenzate dal Sacchi (Natività in San Giuseppe dei Falegnami a Roma, 1650), lo studiato equilibrio compositivo e la raffinata sobrietà dei colori rivelano l'ispirazione dei grandi cinquecentisti.
Un impianto compositivo più grandioso hanno le successive pale dipinte per le varie chiese romane: Morte di san Francesco (chiesa del Gesù); Madonna e santi (1685, Santa Maria del Popolo), Battesimo di Cristo (Santa Maria degli Angeli).
Vergine col Bambino
Più libera la sua opera di decoratore, a Roma (palazzo Altieri) e a Frascati (villa Falconieri), dove si avverte l'influsso di Pietro da Cortona.
Maratta fu anche un buon ritrattista, attento alle raffinatezze del colore (ritratto di Clemente IX, Pinacoteca Vaticana).
Morì a Roma nel 1713.