Nell'Inghilterra del Settecento, in cui a trionfare erano il puritanesimo e gli artisti che avevano già acquisito una buona fama all'estero, la maggior parte della richiesta di dipinti riguardava ritratti. Chi per primo si ribellò a questo stato di cose fu William Hogarth che fece di tutto, all'interno di un'arte di larga diffusione e di forte critica sociale, per caratterizzare i suoi personaggi non solo attraverso il volto, ma nei modi, nel comportamento, facendoli muovere nel mezzo di scenografie reali, per lo più tragiche e grottesche concepite allo scopo di evidenziare gli aspetti più deleteri dell'Inghilterra del XVIII secolo. L'avventura di Hogarth trovò con Giorgio III un suo riconoscimento ufficiale attraverso la nomina a “pittore sovrintendente di tutte le opere di Sua Maestà”.
Lord George Graham - William Hogarth
Intanto, anche se con altri contenuti, si tornò a parlare di rinnovamento estetico. In realtà non si trattava più di mettere a nudo la società con l'impeto sarcastico e impietoso che contrassegnò l'arte di William Hogarth, ma di aggirare l'ostacolo andando incontro all'intransigente perbenismo aristocratico con un'invenzione artistica dai toni ingegnosi e adulatori. Dopo aver soggiornato entrambi a lungo in Italia, così come esigeva il rigido conformismo di quegli anni, l'elegante ritrattista, Joshua Reynolds e il prezioso pittore di paesaggi all'italiana, Richard Wilson si insediarono con successo nella City. Thomas Gainsborough si distaccò sia dall'uno che dall'altro, indifferente tanto alla solennità classica della “grande arte” quanto all'imitazione, sia pure riveduta e corretta, dei maestri antichi e in particolare rinascimentali. A Gainsborough non interessava viaggiare, andare in Italia, erudirsi all'ombra di Reni o Raffaello, farsi vedere a Londra, nei salotti mondani. Era fondamentalmente un autodidatta, un cultore della campagna inglese, della quiete e della natura, che per i suoi disegni trovava ispirazione soprattutto negli olandesi, in Salomon Van Ruisdael, con un tentativo iniziale di unire ai dipinti rappresentanti figure, ampi scorci panoramici, e nel nipote Jacob Van Ruisdael. Ma sul mercato inglese i paesaggi non erano molto graditi, e Gainsborough dovette perciò limitarsi a tracciare una quantità di schizzi a uso e consumo del proprio piacere personale. Venne invece molto apprezzato come pittore di ritratti, il soggetto preferito del momento. I suoi quadri in questo caso, pur attingendo in parte anche dall'opera di Van Dyck, allora di gran moda in Inghilterra, apparivano molto più immediati e più ricchi di dettagli di quelli di Reynolds e a differenza di questi ultimi erano dotati di una maggiore delicatezza e sensibilità e si distaccavano dall'ottuso accademismo dominante.
Mr and Mrs Andrews - Thomas Gainsboroug
Il filone, cui Gainsborough si rivolgeva con grazia, era quello dell'introspezione psicologica, appena sollevato da Hogarth, benché nei quadri di Gainsborough non si noti nulla di pungente o ridicolo. I suoi quadri non avevano nulla a che fare con la cronaca quotidiana dei vizi e dei malanni della società inglese narrata da Hogarth.
Gainsborough, anch'egli comunque privo di pregiudizi, tentò di unire all'insegnamento degli olandesi e dei fiamminghi le suggestioni colte dello spirito rococò, della poesia di Jeanne Antoinne Watteau e fu molto attratto dalla curva che considerava come “a Linea della Bellezza.