Che il Clavicembalo ben temperato sia il tuo pane quotidiano ammoniva Robert Schumann già nel 1850, nelle sue Regole di vita musicale. Il trattato del 1722 che cambiò per sempre il modo di fare musica nel mondo era già un must per chiunque si accostasse allo studio di uno strumento a tastiera.
Prima della grande riscoperta di Mendlesshon, Bach era stato studiato da generazioni di studenti ed era universalmente riconosciuto un eccelso didatta. Come didattica è infatti anche l'origine del Clavicembalo ben temperato, il cui primo libro contiene molti dei preludi contenuti in una raccolta redatta per uno dei suoi figli, il Clavier-Büchlein für Wilhelm Friedemann Bach. Ma nell'edizione del 1722 lo scopo degli straordinari preludi e fuge in tutte le tonalità è ben più alto ed ambizioso del''acquisizione dell'abilità tecnica: è infatti la dimostrazione della validità del temperamento equabile, formato da un sistema di toni e semitoni perfetti e tutti uguali.
Tuttavia, l'esempio paradigmatico che ancora oggi rappresenta quest'opera monumentale, fornendo riferimenti concreti dal punto di vista armonico e compositivo a chi se ne accosti allo studio, è indiscutibile: i preludi, lungi dall'essere semplici introduzioni, sono pezzi autonomi e complessi, mentre le fughe, che possono essenzialmente dividersi in libere e più rigorose, mostrano praticamente tutti gli sviluppi possibili dell'arte del contrappunto al tempo di Bach.
Passano ben 22 anni tra il primo e il secondo libro, che nasce dalla fortuna avuta dall'edizione del 1722. Per gli allievi di tutta Europa Bach e le sue direttive didattiche sono diventate un metodo di riferimento imprescindibile e, nonostante quest'opera non sia mai stata ufficialmente data alle stampe prima del 1801, è largamente circolata in copie manoscritte in tutto il continente. Il secondo libro arriva sulla scena musicale quando il temperamento equabile è stato già largamente adottato da tastieristi e non solo, ma questo non impedisce alla seconda parte di quest'opera monumentale, caratterizata da tutta la profondità e la ricchezza della maturità dello stile bachiano, di essere comunque significativa e di lasciare un'impronta indelebile nella storia della musica occidentale.
Proponiamo qui le incisioni complete di entrambi i libri, perchè è francamente improponibile fare una selezione e porre in un ordine gerarchico le fuge e i preludi del Clavicembalo Ben Temperato, mettendone in evidenza alcune piuttosto che altre. Ognuna è un mondo con la sua complessità, autonomia e particolare bellezza...quindi con la stessa dignità. Le proponiamo nella magistrale esecuzione del M°Gustav Leohnardt, che ha a mio avviso reso in modo mirabile e insuperato il "feeling" bachiano, accentuando il rigore matematico e la solidità armonica delle sue costruzioni musicali ma al tempo stesso dando il giusto respiro a tutta l'umanità che trasuda da ogni singola nota di quest'opera.
Buon ascolto!