Nato a Bitonto, Bari, nel 1727, Tommaso Traetta fu allievo di Nicola Antonio Porpora e Durante. Si dedicò presto all'insegnamento del canto e alla composizione di musica religiosa e nel 1751 si affermò con il teatro.
Nel 1758 divenne maestro di cappella presso la corte di Parma, incarico che mantenne fino al 1765 e in questo periodo scrisse numerose L'opera seria e l'opera buffa .
Nel 1765 assunse la direzione del conservatorio dell'Ospedaletto a Venezia e tre anni dopo, su invito di Caterina II, si recò a Pietroburgo succedendo a Galuppi come maestro di corte.
Lasciata la Russia, soggiornò a Londra e poi a Napoli, stabilendosi infine a Venezia dove morì nel 1779.
Considerato un preclassico e uno dei più interessanti operisti italiani del Settecento, Traetta si staccò dalle forme tradizionali e dai moduli espressivi convenzionali, assumendo una nuova intensità drammatica, aderendo altresì ad un processo di assimilazione di elementi del teatro melodrammatico francese e germanico che accolse nel suo stile con un originale procedimento di sintesi.
Sempre nel campo operistico concepì quella riforma volta a superare il rigido schematismo dell'opera seria ed è per questo considerato un precursore di Christoph Willibald Gluck.
Tra le sue opere ricordiamo lo Stabat Mater"e un divertimeno per quattro orchestre intitolato Le quattro stagioni e i dodici mesi dell'anno.
Dall'opera Armida (1761), sinfonia per 2 oboi, 2 corni, archi e basso continuo