Nato a Bari nel 1728, Niccolò Piccinni esordì a Napoli, nel 1754, con l'opera buffa Le donne dispettose"con la quale ottenne il successo e la fama.
A Roma, nel 1758, fece rappresentare Alessandro nelle Indie su libretto di Metastasio, e la Cecchina ossia La buona figliuola, su libretto di Carlo Goldoni, considerato il suo capolavoro.
Nel 1776, su invito della corte francese, si trasferì a Parigi dedicandosi quasi esclusivamente all'opera seria. Nel 1778 assunse l'incarico di direttore della compagnia italiana dell'Opéra, e, due anni dopo, la cattedra di canto all'Ecole royale de chant et déclamation.
Il successo della sua prima opera francese, il Roland (1777), su testo di Marmontel, diede origine alla famosa disputa tra i sostenitori della riforma di Christoph Willibald Gluck (gluckisti) e i sostenitori della tradizione italiana (piccinisti) cui peraltro sia Gluck, sia Piccinni si mantennero estranei.
Seguirono altre rappresentazioni di opere in francese ma l'Ifigenia in Tauride (1781), che la direzione dell'Opéra volle contrapporre a quella omonima di Gluck, segnò il declino della fortuna di Piccinni nella capitale francese; il compositore, oltre all'amarezza degli insuccessi, si vide privato, a causa della Rivoluzione, degli incarichi e dei propri beni.
Rientrato a Napoli, dove Ferdinando IV gli aveva accordato uno stipendio annuo, fu ben presto accusato di giacobinismo e venne arrestato.
Nel 1798, Piccinni rientrò a Parigi, dove fu accolto con grandi onori ma a causa della sue precarie condizioni di salute, morì nella capitale francese nel 1800.
Autore di oltre 120 opere teatrali, Piccinni diede il meglio di se nel genere buffo, piegando la tradizionale struttura dell'opera comica napoletana a una misura di più profonda e intima raffinatezza, ad accenti di tenera e aggraziata eleganza e creando la nuova forma della commedia idillio-sentimentale, destinata a vasta fortuna negli ultimi decenni del Settecento.
Alla sua produzione appartengono anche quattro oratori, due sinfonie e molte composizioni sacre.
Dalla Cecchina ossia la buona figliola (1758), Furie di donna irata