Nasce a Novara e nel 1636 prende i voti entrando nella congregazione delle Orsoline, in cui trascorrerà tutta la sua vita. Ha ricevuto dalla sua nobile e abbiente famiglia un'istruzione accurata e gli atti delle visite pastorali del tempo la descrivono come "abile a cantare, scrivere, computare e comporre musica”.
Il suo stile si modula sulle esigenze di un convento femminile del XVII secolo, in cui era vietato alle donne di cantare e di usare strumenti diversi dall'organo. Ma accanto ai mottetti per voce sola maschile accompagnata da organo, Isabella si cimenta anche in musica strumentale profana, componendo numerose sonate per violino e basso continuo, due violini o violone e oragno.
E' infatti la prima donna a pubblicare musica squisitamente strumentale nell'Italia del '600, distaccandosi dalla tradizione corelliana che prevedeva l'alternanza di tempi lenti e veloci e codificando una forma “concerto” del tutto personale che in alcuni casi consta anche di più di 10 movimenti senza alcuna sequenza o alternanza rigida.
La sua produzione consta di quasi 200 composizioni, tutte pubblicate tra il 1640 e il 1700 e tutte recanti una doppia dedica: una alla Vergine Maria e una a qualche nobile benefattore del convento.
Sonate a più stromenti