Nato ad Aversa nel 1714, Niccolò Jommelli fu allievo di Prota, Feo e Nicola Fago a Napoli. Qui esordì come compositore teatrale nel 1737 con l'opera comica L'errore amoroso.
A Bologna nel 1741, conobbe Giovanni Battista Martini e nel 1743 gli fu affidata la direzione dell'Ospedale degli Incurabili a Venezia. Quattro anni dopo curò gli allestimenti delle sue opere in varie città italiane e a Vienna, dove incontrò Metastasio del quale musicò numerosi libretti.
Nel 1750 ottenne la carica di maestro coadiutore della cappella pontificia ma desideroso di riprendera l'amata attività teatrale abbandonò Roma per Stoccarda dove rimase fino al 1769. Qui fu incaricaro di organizzare le manifestazioni teatrali e musicali della corte. A Stoccarda vi rimase quindici anni, durante i quali la città divenne, grazie a lui, uno dei più rinomati centri musicali europei.
Tornato in patria visse di una pensione elargitagli dal re del Portogallo. Morì a Napoli nel 1774.
Jommelli fu uno dei maggiori operisti europei del Settecento ed è considerato, nonostante i suoi libretti appartengano al genere metastasiano, un precursore di Christoph Willibald Gluck per via della struttura scenico-musicale e per la stretta coordinazione tra la musica e lo sviluppo drammatico.
Della tradizione operistica francese Jommelli assimilò il largo impiego del balletto, dell'elemento decorativo e dello spettacolo; della scuola musicale tedesca assunse l'elaborato trattamento dell'orchestra.
I caratteri principali delle sue opere sono la netta prevalenza del recitativo, la libera costruzione delle scene, l'intensità dell'espressione patetica.
Dall'opera Fetonte (1768), overture e aria