Orlando di Lasso, nel periodo in cui ricoprì il ruolo di maestro di cappella presso San Giovanni in Laterano, ebbe occasione di conoscere Palestrina e di collaborare con lui: le influenze della Missa Papae Marcelli sono evidenti, anche se il musicista fiammingo arricchisce le architetture contrappuntistiche essenziali di Palestrina di una nuova complessità e di un maggiore e più moderno respiro armonico.
Il Gloria è una delle parti fondamentali della funzione religiosa controriformista, codificata in cinque momenti rigidi e standardizzati, nonché una delle uniche insieme al Kyrie, in cui la presenza della musica, spesso osteggiata e ridotta al minimo nella nuova messa disegnata dal Concilio di Trento, è considerata indispensabile.
Non è un caso che quando si trasferirà in Germania, Orlando di Lasso troverà fortuna presso la corte bavarese dei duchi Wittelsbach, nobili rimasti ancorati alla fede cattolica che molto apprezzeranno la sua matrice artistica italica e per i quali comporrà numerose messe, mottetti e magnificat in latino e in tedesco, oltre ad un’abbondantissima produzione profana.