Sebbene abbia cercato di tenersi fuori dalle controversie religiose pur rimanendo cattolico per tutta la sua vita, Tallis vive nel pieno dello scisma anglicano, risentendo di tutte le conseguenze del caso: quando nel 1534 Enrico VIII si stacca dalla Chiesa di Roma, ordina la chiusura di tutti i conventi e le abbazie cattoliche, compresa quella di Holy Cross a Waltham, dove Tallis era organista.
Apportando profondi cambiamenti al suo stile e cercando di assecondare le esigenze della neontata liturgia anglicana, Tallis riesce ad accaparrarsi un posto come organista a Canterbury e poi alla corte di Edoardo VI, ove rimarrà sino alla sua morte, sotto Elisabetta I.
Tra le principali opere, possiamo annoverare l’anthemGloriosa mater Dei, dedicato alla regina cattolica Maria Stuart e scritto ancora il latino secondo la tradizione della liturgia romana, e la messa di Natale Puer Natus Est Nobis.
Sotto Elisabetta I, che osteggiò l’uso della polifonia e del latino nella musica sacra, fu uno dei primi a comporre anthems in lingua inglese. Fa’ eccezione ai dettami della regina il monumentale mottetto Spem in Alium per 40 voci, trionfo polifonico eseguito nel 1573 nelle celebrazioni del compleanno di Elisabetta.
Spem in Alium, mottetto per 8 cori a 5 voci