François Girardon è rivolto, dal punto di vista espressivo, verso l’accademia parigina e i suoi principi formali.
Nasce a Troyes nel 1628 e qui compie i suoi primi studi, quindi si reca tra il 1648 e il ’50 a Roma, dove conosce Bernini.Rifiuta però il barocco romano berniniano: ricorre per la sua opera alle forme antiche, e diviene il principale esponente del classicismo accademico alla corte di Luigi XIV realizzando numerosi gruppi decorativi e rilievi per il parco e la reggia di Versailles.
Il famoso Bagno di Apollo (1666-75) è un’allegoria del Re Sole e domina il giardino della reggia. Alla sera, dopo essere tornato dal viaggio sul suo carro, Apollo viene lavato e cosparso di unguenti dalle ninfe, mentre i suoi Cavalli del sole realizzati dagli scultori Balthasar e Gaspar Marsy, sul lato sinistro della grotta rocciosa, vengono condotti all’abbeverata.
Il dio del sole è raffigurato con le sembianze dell’antico Apollo del Belvedere conservato nei musei vaticani. Come al dio del sole così anche al Re Sole, che simile a un dio serve imperterrito il suo popolo, va reso omaggio: l’allegoria è immediatamente chiara e lampante per ogni osservatore del tempo.
Il classicismo programmatico del tema e dei riferimenti culturali viene riscattato dalla raffinata e sensibile eleganza dell'esecuzione.
A Versailles Girardon realizza molte altre opere, tra cui la fontana raffigurante Saturno sull’isola dell’Inverno, con il dio circondato da quattro Amori, e diverse statue per i giardini della reggia, tra le quali l’Inverno.In un altro capolavoro, Il ratto di Proserpina (1677-1699), lo scultore francese si misura direttamente col Giambologna.
Il manierista italiano presupponeva per la sua opera un approccio visivo a tutto tondo, mentre Girardon presenta un’unica visione, quasi fosse in rilievo. Nella statua si ritrovano i movimenti tipici del barocco, ma sono allo stesso tempo modificati: nelle sculture di Girardon le tensioni interne e l’animazione emotiva vengono sempre trattenute dalla chiarezza compositiva e dalla simmetria degli atteggiamenti.
Lo scultore riproduce la statua di Plutone e Proserpina in bronzo e in un formato più piccolo nel 1713; oggi questa copia è conservata al Louvre.
La Tomba del Cardinale Richelieu (1675-94) è invece un’opera aulica: il cardinale morente, disteso sul sarcofago, è sostenuto dalla Religione e compianto dalla Scienza. Le tre figure, unite dalle linee dei virtuosistici panneggi, esprimono sentimenti solenni e toccanti allo stesso tempo.
François Girardon muore a Parigi nel 1715.