Le patatine fritte sono considerate un cibo "moderno" per eccellenza, connesso ad un concetto di alimentazione veloce e "easy" tutto contemporaneo.
E' difficile immaginare che questo sfizio da fast-food nasce alla metà del XVII secolo a Namur, in Belgio, in occasione di una stagione particolarmente fredda.
Gli abitanti erano soliti pescare dei piccoli pesci nella Mosa che friggevano. E che sembravano dei piccoli bastoncini. La gelata del fiume di quel anno non permise di pescare e per poter continuare a preparare il loro piatto tipico si inventarono il taglio a bastoncino delle patate su imitazione dei pesci fritti.
Da allora le "patatine" conobbero una fortuna ininterrotta: divennero uno street food di gran moda nella Parigi di fine '700. Venivano fritte con una doppia cottura e vendute in cartocci sul Pont Neuf insieme a caldarroste e a tranci di patate arrostiti. Non è difficile capire perchè ancora oggi nei paesi di lingua anglosassone le patatine siano note come "french frites".
Breve storia della patata
Dall'inizio del '500, quando la patata approdò in Europa portata dalle Americhe, dovettero passare secoli prima che i consumatori di tutto il continente si convincessero della sua innocuità.
Ancora nel 1619 in Borgogna era stata bandita poichè si pensasse portasse la lebbra. Per gran parte del Settecento fu ancora un cibo osteggiato, nonostante il famoso cuoco Antoine Parmentier tentò di introdurlo sulle mense aristocratiche tramite gustose ricette preparate ancor oggi, come ad esempio il suo celeberrimo pasticcio gratinato.
Anche in Italia non ebbe sorte migliore: fu introdotta all'inizio del '600 dal Granduca di Toscana Ferdinando II ma bisognerà attendere l'inzio dell'800 per vedere una diffusione su larga scala della patata nel nostro Paese. E'documentato che a Roccataglia, paesino dell‟entroterra di Rapallo, il parroco Michele Dondero, ancora nel 1768 per persuadere i concittadini dell‟innocuità dei tuberi, li dovette consumare pubblicamente nella piazza del paese.
I tedeschi e gli Olandesi furono più lungimiranti: già dal XVII secolo, durante la "guerra dei trent'anni" che aveva portato carestie e devastazioni nell'agricoltura, si era cominciato a mangiare questo cibo facile da coltivare anche in semplici tinozze, che non risentiva del gelo e che nutriva e saziava anche se preparata semplicemnte. In Germania, con il regno di Federico II, si diffusero largamente, risolvendo in gran parte il probema di sfamare la popolosa Prussia.
Paradossalmente i territori più poveri e più colpiti da carestie e asprezze metereologiche scoprirono per primi i benefici salutari ed economici di questo alimento, rivendicando a ragione la paternità di un cibo diffuso e apprezzato a livello planetario come le patatine fritte!