Giambattista Basile è un famoso letterato del periodo barocco la cui influenza nella letteratura si deve alla sua opera Lo cunto de li cunti, una raccolta di favole che influenzeranno Perrault, i fratelli Grimm ed altri autori.
Vita avventurosa di un letterato napoletano
Basile è un perfetto uomo barocco, la sua vita è avventurosa e ricca di viaggi e incontri. Come Cervantes viaggia per l’Italia come amministratore presso le corti e come l’autore del Don Chisciotte per la sua opera letteraria attinge dal popolo e dalle sue esperienze.
Giambattista Basile nasce a Giugliano, in provincia di Napoli nel 1575, ma le informazioni dei primi anni della sua vita sono poche e incerte. La sua famiglia è sicuramente abbastanza agiata da permettere a lui e alla sorella gli studi.
La Sorella Adriana è stata una apprezzata cantante e grazie a lei deve molti incarichi come amministratore e la possibilità di viaggiare nelle migliori corti Italiane.
Agli inizi del seicento si arruolo come militare per la Serenissima Venezia ancora potente repubblica marinara. Si distinse come condottiero a Candia, come si chiamava all’epoca l’isola di Creta, combattendo i turchi. Nel periodo veneziano fu anche apprezzato per le sue doti poetiche frequentando l’accademia degli Stravaganti.
Nel 1612 ritornò a Napoli con la fama di letterato e inizio una più proficua attività come poeta e scrittore.
Grazie alla sorella ebbe anche un prestigioso incarico a Mantova e grazie alle sue doti fu nominato dal duca Ferdinando eques auratuse conte dell’Impero.
Di ritorno nel napoletano avrà prestigiosi incarichi politici come governatore ed amministratore nei vari feudi del regno. Il suo lavoro lo porterà ad avere un intenso contatto con il popolo, le tradizioni e i numerosi racconti e fiabe che formeranno un bagaglio culturale molto interessante che confluirà nel suo capolavoro Il cunto de li cunti.
Muore nel 1632 a Giugliano, sua terra natale, in qualità di Governatore feudale.
Alla intelligenza della sorella si deve la diffusione postuma delle sue opere ed in particolare Li cunti de li cunti pubblicata nel 1637.
Lo stile barocco di Basile
Le opere di Basile sono squisitamente barocche e scritte in una lingua a noi molto lontana: il dialetto napoletano del seicento. In particolar modo Li cunto de li cunti usa il dialetto napoletano del popolo arricchito da metafore e da costruzioni lessicali argute che cercano di stupire il lettore. Il linguaggio di Basile piega le parole, le storpia ne muta il suono per aggiungere significato più intenso alle parole che diventano colori e forme del racconto.
Benedetto Croce dice di Basile: Era un uomo di cuore e di cervello, un brav' uomo…di grande rettitudine e bontà e sete di giustizia, ricco di affetti, di rimpianti e di nostalgie… da qui un abito moralista che lo porta a vagheggiare i sentimenti e i valori più autentici dell'uomo e a trovare rifugio nelle ingenue trame delle fiabe popolari.
Basile era deluso dalle meschinità della classe a cui apparteneva e preferiva la saggezza popolare delle persone umili.
Lo cunto de li cunti o Pentamerone
Lo cunto de li cunti è una raccolta di 50 fiabe divise in 5 giornate seguendo l’opera Il Decamerone di Boccaccio da cui anche il nome di Pentamerone: dal greco penta ( cinque ) e hemeron ( giorni ). Il titolo vuol significare che è la summa dei cunti, dei racconti così come si dice: Il cantico dei canti, o il re dei re.
La lingua in cui è scritto Lo cunto de li Cunti è antica ed ostica e non più parlata e la sua diffusione nella nostra epoca è merito della traduzione di Benedetto Croce che addolcisce a anche trasforma l’opera originaria tradendo un poco l’origine plebea dell’opera.
Nel seicento il genere letterario del romanzo era agli esordi; gli scrittori del periodo barocco come Basile e Cervantes si sentivano liberi di scrivere seguendo la loro fantasia e di saltare di argomento in argomento e mescolare trame e stili. Solo con l’ottocento il romanzo assume delle forme narrative più costruite.
Le fiabe raccontate da Basile sono fantastiche e ingegnose, le storie raccontate vengono riprese da altri favolisti rendendole famose come Cenerentola, la Bella addormentata o il Gatto con gli stivali. Anche i recenti film di animazione attingono a piene mani dal Cunto per esempio nel film d’animazione Shrek appare il Gatto con gli stivali che parla in spagnolo proprio perché era ben presente la cultura spagnola nel regno di Napoli all’epoca di Basile.
Le opere di Giambattista Basile
Il pianto della Vergine, 1608.
Madrigali ed Ode, 1608.
Avventurose disavventure, 1610.
Egloghe amorose e lugubri e la Venere abbandonata , dramma per musica in cinque atti, 1612.
Lemuse napolitane, 1613.
Rimedel Bembo, del Della Casa, di Galeazzo di Tarsia, 116 – 1618.
L'Aretusa, 1618.
Il guerriero amante, 1619.
Immagini delle più belle dame napoletane ritratte da' loro propri nomi in tante anagrammi, 1621.
Teagene , una riduzione in versi dalla Storia Etiopica di Eliodoro, 1630 circa
Lo cunto de li cunti, 1637 postumo.
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