La nascita di un nuovo genere
Tra fine cinquecento e inizio seicento nasce un genere teatrale che unisce testo letterario e musica in forme nuove, il melodramma o dramma per musica.
Il genere nasce dalla ricerca di un gruppo di musicisti fiorentini e romani riuniti in cenacolo presso il conte Giovanni Bardi del Vernio, che danno vita alla La Camerata de' Bardi (1576); viene elaborata una nuova teoria musicale che intende sostituire alla polifonia la monodia, cioè una sola linea melodica di canto che dà rilievo alla voce singola e alla vocalità: il recitar cantando.
La prima
Il 6 ottobre 1600 na Palazzo Pitti in Firenze viene eseguita l’Euridice del poeta Ottavio Rinuccini, con musiche di Jacopo Peri. Convergono in questa opera la forma della favola scenica, del dramma pastorale, parole e musica, idillio e tragedia. La favola pastorale e la poetica sottesa a queste opere, divennero la naturale tradizione del melodramma: i due generi infatti hanno in comune i temi, il rilievo dei valori musicali della poesia, la predilezione a rappresentare l’interiorità.
Nel 1607 l’Orfeo di Alessandro Striggio, musicato da Claudio Monteverdi trionfa a Mantova. Nel 1608 venne rappresentata Dafne di Rinuccini, musicata da Marco da Gagliano. I libretti del melodramma continuarono a prediligere i temi mitologici: Narciso e Arianna di Rinuccini, Il rapimento di Cefalo di Chiabrera, ma accanto ad essi comparvero anche motivi eroici e persino comici mentre la tradizione del dramma in musica cominciò a differenziarsi nella scuola romana e in quella veneziana.