Bada che siano ben trattati, perché essi sono lo specchio e la cronaca dell’epoca. Shakespeare
La posizione sociale degli attori in epoca barocca appare ai nostri occhi assai strana e incomprensibile. Per una sorta di prevenzione, dovuta alla loro prima origine di giullari, acrobati e ambulanti, gli attori non venivano considerati come una vera categoria professionale. Senza dubbio, in Francia, l’importanza della figura e dell’opera di Molière, contribuì sensibilmente ad elevare nella stima generale la classe degli attori; infatti già nel 1641, una disposizione ufficiale riconosceva che l’esercizio di tale professione non doveva essere più considerato disonorevole ma che nessuna attrice poteva avere meno di dodici anni, nel caso non fosse già sposata. In genere le donne interpretavano solo personaggi nobili ed elevati; le parti di donne vecchie e malvagie erano affidate, ancora all’epoca di Molière, agli uomini.
In Inghilterra la prima apparizione di una donna sulla scena di un teatro inglese fu considerata così importante che l’avvenimento ci è stato tramandato con esattezza: “ Mrs. Collemann interpretò, il 23 maggio 1656, una parte nel The Siege of Rhodos di William Davenant”.
Un teatro promiscuo
I principi non lesinavano le spese necessarie per invitare a corte queste compagnie teatrali e gli attori non temevano i grandi disagi che dovevano affrontrare per mettere in scena le loro rappresentazioni nei più lontani paesi d’Europa. L’atteggiamento della Chiesa nei confronti degli attori fu invece altalenante: all’inizio del Seicento essa intervenne contro la licenzosità del teatro, impedendo alle donne di interpretare parti maschili, proibendo abbigliamenti indecenti e troppo sfarzosi, temi immorali o balli che potevano offendere i buoni costumi.
Verso la metà del secolo la Chiesa ebbe un atteggiamento più tollerante, concedendo agli attori di accostarsi ai sacramenti e fare da padrini e testimoni alle nozze. Ma già qualche anno dopo ritornò sui suoi passi; questo stato di cose rimase immutato fino al Settecento. Probabilmente tale cambiamento di posizione è da attribuire alla vita troppo libertina di alcuni attori o agli attacchi di Molière contro la Chiesa nella sua commedia “Tartufo”. A molti attori erano persino negati i sacramenti e la sepoltura in terra consacrata.
Adrienne Lecouvreur, attrice ammirata ed osannata negli ambienti dell’alta nobiltà, fu sepolta presso la Senna, in terra non consacrata, senza alcun segno, nonostante l’intervento dello stesso Voltaire suo grande amico.
Le condizioni economiche
Le condizioni lavorative e i compensi degli attori ebbero nel corso dei secolo un regolamento diverso. A Parigi i grandi attori guadagnavano considerevolmente. Le spese per i costumi teatrali erano a loro carico. In cambio partecipavano agli affari e dividevano gli incassi della compagnia. Avevano il diritto e il dovere di leggere i copioni dei lavori che dovevano essere rappresentati e discuterne poi insieme la loro messa in scena. Coloro che avevano invece piccole parti, come i musicanti o i cantanti degli intermezzi , ricevevano un compenso fisso.
Con Molière venne istituito per la prima volta un fondo pensioni a favore degli artisti, dove i contributi dovevano essere versati dagli stessi interessati. I componenti di una compagnia teatrale, avevano tutti gli stessi diritti, salvo naturalmente i loro direttori.
Il modo di recitare sulle scene non fu mai naturale nel teatro barocco. La passione predominava nei gesti, nei toni di voce. Numerose furono le opere scritte che davano istruzioni per apprendere l’arte teatrale.
A seconda della posizione sociale, i personaggi dovevano comportarsi in modo diverso; variava il modo di adoperare bicchieri e cucchiai e di prendere i cibi, di stare in piedi e di porgere un oggetto. Soprattutto si insegnava come esprimere sentimenti come gioia e dolore, indifferenza ed estesi. Gesti ed atteggiamenti venivano descritti minuziosamente. Il gesto di comando viene addirittura illustrato precisando la posizione dell’indice. Tali consigli influenzarono anche il comportamento nella vita quotidiana.
Nel periodo Rococò il gusto cambiò e gli attori cercarono di esprimere moti intimi e sentimenti dell’anima.