Le origini
Daniel Defoe naque a Londra nel 1660 da una famiglia presbiteriana dedita al commercio, venne educato in un'Accademia dei dissenzienti: una scuola politecnica fondata da protestanti cromwelliani.
Rinuncia a diventare pastore presbiteriano e si dedica al commercio viaggiando sul continente. Di volta in volta fabbricante di mattoni, commerciante di prodotti di nuova invenzione, armatore; perde varie volte una fortuna considerevole guadagnata con queste eterogenee attività: «Thirteen times have i been rich and poor». Al colmo del successo aggiunge al cognome originario Foe un «de» volto a identificarlo come un rifugiato fiammingo elisabettiano protestante.
La politica
Politicamente impegnato con i Whig, Defoe lottò nel 1685 a fianco del duca di Monmouth, figlio protestante e illegittimo di Carlo II, contro la salita al trono di Giacomo, il fratello apertamente cattolico di Carlo ed erede legittimo. Prende quindi parte alla rivoluzione del 1688 (Glorious Revolution) e si arruola nell’esercito, partecipa alla spedizione d’Irlanda e mette il suo talento di libellista al servizio di Guglielmo III d’Orange.
Difende il re e la sua politica con l’Inglese di fiero lignaggio (1701), si batte in favore della libertà di stampa e di coscienza, della proprietà letteraria e della libertà religiosa. Con la morte del suo protettore, il re Guglielmo d’Orange, Defoe venne arrestato per aver diffamato la Chiesa d’Inghilterra in La via più breve per i dissenzienti(1702). In queste pagine che avrebbero ispirato poi la Modesta proposta di Jonathan Swift per una soluzione del problema irlandese (ossia quella di mangiare i bambini), Defoe suggeriva ironicamente agli anglicani di trattare i dissenzienti come Luigi XIV aveva trattato i suoi sudditi protestanti. La collera delle alte sfere della Chiesa anglicana è tale che la Camera dei comuni lo giudica all' Old Bailey, manda a rogo il libro e condanna Defoe a tre esposizioni alla gogna fra le grida di sostegno della folla che lo adorava (1703) e all’imprigionamento a Newgate che sarebbe poi diventato lo sfondo del suo grande romanzo Moll Flanders. Con una moglie e sei figli da mantenere, persa la fabbrica di mattoni, Defoe dette vita, in prigione, alla rivistaThe Review (1703 -1713), una pietra miliare del giornalismo.
È successivamente messo altre volte in prigione per i suoi attacchi virulenti contro i padroni del giorno, pubblicati nel suo giornale. Inoltre, scrive pamphlets rimasti memorabili: Giving alms no Charity, Employing the Poor a Grievance to the Nation, dove sono sviluppate teorie riprese successivamente dal socialismo moderno,Memoirs of Sundy. Nel frattempo riprende a servire la causa whig, quando, dopo l’ascesa al trono di Giorgio I nel 1714, egli si infiltrò in un settimanale giacobita (legittimista pro-Stuart) Mercurius Politicus, e abbandonò il giornalismo solo quando venne smascherato nel 1722.
I romanzi di Defoe
Defoe scrisse il suo primo romanzo, La vita e le strane sorprendenti avventure di Robinson Crusoe, nel 1719. L’opera è basata su un fatto di cronaca: le avventure del marinaio scozzese Alexander Selkirk, vissuto completamente solo su un’isola deserta per quattro anni. La cronaca viene arricchita con materiale tratto da libri di viaggio e invenzioni proprie, Defoe racconta, in prima persona, la storia di un mercante inglese, che per sfuggire a una vita mediocre si mette in mare a cercar fortuna e naufraga su un’isola deserta, In quell’isolamento, però, egli si sforza di ricostruire le più semplici strutture della civiltà che ha abbandonato: suoi soli compagni sono Dio e l’indigeno Venerdì. Ogni risultato ottenuto dal protagonista è strappato alla natura e solamente attraverso la fatica e la perseveranza egli può riscoprire, nelle condizioni più avverse, il valore e la dignità della civiltà materiale. Crusoe non è un avventuriero, ma un mercante guidato dalla prudenza e dal buon senso; sua finalità non è la gloria ma il risultato concreto, da perfetto rappresentante della classe sociale di origine e della sua mentalità. Il Robinson Crusoe, fu il primo romanzo popolare inglese con tratti differenti dai acconti allegorici o romanzeschi, ebbe subito un grande successo anche europeo e rivelò la capacità dell’autore di organizzare e presentare la materia narrativa, di creare ‘illusione della verità attraverso la minuta descrizione dei dettagli: avvicinava così il lettore al racconto fino ad immergerlo nella storia.
Nel corso di sei anni Defoe scrisse gli altri suoi romanzi, Le ulteriori avventure cli Robinson Crusoe, (1719) è la continuazione capolavoro trovando meno successo a causa della minor qualità dell’opera. Captain Singleton (1720) racconta le avventure di un pirata che diventa un rispettato benestante. Un romanzo che gli diede grandi soddisfazioni è Moll Flanders (1722), sotto forma di autobiografia di una prostituta che vuole riscattarsi. La storia di questo ultimo romanzo di Defoe, ricca di realismo, rivela la situazione sociale ed economica del tempo.
Altre opere minori sono anche Captain Gorge Carlton, Lady Roxana e Colonel Jack. Particolare attenzione merita Diario dell’anno della peste che racconta della terribile Grande peste di Londra del 1655.