Dopo il matrimonio
Scritto da Stefano Torselli. Pubblicato in mirabilia
Così disse Mademoiselle de Scudery: Ci si sposa per odiare. Per questo motivo un vero amante non deve parlare mai di matrimonio, perché essere amante vuol dire voler esser amato, mentre voler essere marito significa voler esser odiato.
Nel settecento i viaggi erano cosa costosa e pericolosa tanto che le pie madri di provincia non andavano in cerca del marito per sposare la figlia oltre i dieci chilometri dal villaggio.
Le donne si maritavano presto, anzi il prima possibile. Gli aristocratici, che avevan sempre bisogno o di danaro o di regolar il parentado potevano maritare le figlie a partire dai 12 anni. I matrimoni erano degli affari e bisognava esser accorti e puntuali, non stupiamoci di resoconti dei fatti sociali come : Il signor d'Ormesson deve sposare domenica la signorina de Foucy, che il signor presidente de Bellievrè ha tentato in ogni modo di dare al signor Lamoignon il quale l'avrebbe avuta se avesse risposto due ore prima.
Il matrimonio dava vantaggi agli sposi e non si esitava a rapire ereditiere di 10 anni e portarle davanti ad un prete, per questo il concilio di Trento aveva posto per celebrare le nozze non poche precauzioni, vale a dire di avvalersi del proprius parochus o autorizzato dalla diocesi, quattro testimoni e celebrato in chiesa e non a domicilio e registrazione obbligatoria fatta dal curato. Il provvedimento era dovuto dal fatto che per sposarsi si usavano non poche astuzie e tranelli, bastava pronunciare le parole di fronte ad un prete che il matrimonio era fatto. Alla fine della messa i parroci appena si vedevano avvicinati da una giovane copia scappavano a gambe levate.
Enrico di Guisa sposa in prime nozze la cugina di Anna Gonzaga poi sei anni dopo, nei Paesi Bassi, Madame de Bossut. L'arcivescovo di Malines per far un brutto tiro alla Francia convalida il secondo matrimonio e lo celebra. Enrico di Guisa partito poi per Roma cerca di ottenere l'annullamento nonostante le lacrime e le minacce di assassinio, strada facendo cambia idea con gran sollievo del Papa poiché i matrimoni del Guisa gli procuravano più problemi che tutti gli affari del cristianesimo. Ma la cosa più interessante è il fatto che il Guisa al momento del suo primo matrimonio era arcivescovo di Reims!
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