Le scuole e le università, mezzi fondamentali per divulgare la conoscenza e le idee, ebbero uno sviluppo ridotto durante questo periodo. Grave fu la convinzione che fosse inutile e pericoloso istruire uomini destinati a vivere grazie al lavoro manuale, la maggior parte della società.
Nei paesi cattolici, però, molti insegnanti erano forniti dai vari ordini religiosi. Il controllo del clero sulle scuole della Spagna e del Portogallo fu assoluto. Anche sull’Italia ebbe grande influenza, nonostante molti intellettuali lo disapprovassero. In Francia il clero si era assicurato il controllo dell’istruzione nelle città. Monaci, monache e preti non si facevano pagare per la loro opera.
Tentativi di sviluppo della scuola primaria
Durante il periodo 1713-1783 diversi governi fecero dei tentativi per sviluppare l’istruzione primaria. In Francia Luigi XIV ordinò nel 1698 che ogni comunità rurale aprisse una scuola che tutti i bambini dovevano frequentare fino a quattordici anni. L’ordine fu ripetuto nel 1724, minacciando di incriminare genitori dei bambini che non andavano a scuola. Questi editti non furono rispettati.
In Russia il primo tentativo di organizzare un sistema di istruzione primaria fu fatto da Pietro I, il quale nel 1714 ordinò che in tutto il paese si aprissero « scuole di calcolo » per l’aritmetica e la geometria, per ottenerne tecnici per realizzare i suoi piani di sviluppo economico e militare. Le difficoltà nel realizzare ciò erano grandissime.
Solo in Prussia e in Scozia l’istruzione primaria fu accessibile alla popolazione. Federico II la rese obbligatoria nel 1763. Anche In Scozia l’istruzione elementare ebbe un’ampia diffusione. In Inghilterra l’istruzione rimase arretrata sia per la diffidenza nei confronti di un forte governo centrale sia per la reciproca avversione tra chiesa anglicana e Dissenters sia perchè la richiesta popolare di istruzione era scarsa. La scuola gratuita e quella parrocchiale tentarono di diffondere la cultura negli strati inferiori della società.
Sviluppo della scuola secondaria
L’istruzione primaria variò dunque per diffusione e qualità nei diversi paesi. Altre variazioni ci furono nelle scuole secondarie e nelle università del continente. I ginnasi e licei inglesi contrastavano con gli istituti professionali. Questi a loro volta erano molto diversi dai collège francesi che insegnavano le materie di un programma limitato come quello delle scuole secondarie inglesi. Lo sviluppo della vita economica dell’Europa portò a una crescente richiesta di un insegnamento di materie utili: contabilità, navigazione, geografia. Non era facile conciliare le idee e le esigenze nuove con un’educazione basata sullo studio dei classici. Si provò a venire incontro alla richiesta con nuovi istituti per un addestramento professionale e tecnico. Più importante fu l’influsso delle nuove esigenze sui programmi degli istituti secondari già esistenti e sulla creazione di nuove scuole intese ad assicurare una preparazione più ampia. In Prussia, nel 1763, fu introdotto nelle scuole secondarie l’insegnamento del francese. Contemporaneamente i francesi cominciavano a studiare la lingua e la letteratura del loro paese. In Scozia la fondazione della Perth Academy, nel 1760, fu uno dei primi riconoscimenti della necessità di dare alla scuola programmi realistici.
Le università
Le università dell’Europa erano diverse fra loro per vari motivi. Da una parte c’erano istituti che erano centri di ricerca; ed essi furono tra i fattori più importanti della vita intellettuale dell’epoca. Dall’altra v’erano località dove le cattedre erano vacanti. Vi erano anche alcuni istituti che continuavano ad assicurare un insegnamento. Le università del diciottesimo secolo si possono distinguere dall’estrazione sociale degli studenti. La distinzione sostanziale si ebbe tra quel gruppo di istituti la cui clientela proveniva dall’aristocrazia o dalla ricca borghesia e un gruppo al quale si accedeva gratis. La maggior parte delle università europee furono costrette a dedicare sempre maggiore attenzione alle scienze fisiche e alla medicina, nonostante le opposizioni dei teologi e dei classicisti. Si sviluppò con notevole rapidità anche l’insegnamento della medicina. Ma le scoperte più importanti si dovettero a uomini che non avevano nessun rapporto con le università. Né recarono un gran contributo al progresso della conoscenza le associazioni scientifiche e culturali.