Georg Friedrich Händel è uno dei grandi compositori del periodo barocco, artista prolifico e famoso, onorato dal potere. Un uomo tenace e determinato capace di reagire alle sconfitte con energia, che combatte eroiche e tenaci battaglie sensibile alle esigenze delle classi meno agiate tanto da occuparsi del mantenimento di molti orfani e fu vicino ai problemi dei carcerati. A differenza di Bach divenne famoso tanto da meritare una statua eretta a Londra nei Vauxhall Gardens.
Compose più di 600 lavori, tra opere teatrali, oratori e musica da camera. Così dice Danilo Prefumo: "La crescente frequenza delle esecuzioni oratoriali, che diventano momenti di eccezionale richiamo culturale e spettacolare in tutta l'Inghilterra, e il contemporaneo oblio delle opere teatrali, contribuirono a formare l'immagine di Handel autore "sacro", capace di dare il meglio di sé soltanto nell'oratorio, e per lungo tempo tenuto lontano dalla via maestra da un incomprensibile e nefasto interesse per la frivola ed edonistica opera italiana."….."Straordinario signore della musica, Handel ha profuso nelle sue opere i tesori di un'invenzione melodica di stupefacente ricchezza; drammaturgo di eccezionale talento, ha creato personaggi che restano figure vive, palpitanti, indimenticabili".
Georg Friederich Händel nacque in Germania, nella cittadina di Halle in alta Sassonia il 23 febbraio 1685. A differenza della maggior parte dei compositori dell’epoca non nacque in una famiglia di musicisti, per lui il padre aveva previsto un futuro da giurista, ma il suo talento gradito al Duca di Sassonia-Weissenfels spinse il padre ad affidarlo all’organista compositore Friedrich Wilhelm Zachow. A soli unidici anni compose le “Sei sonate o Trii per due oboi e continuo”.
Il soggiorno berlinese fu ricco e proficuo di conoscenze ed incontri che allargarono la sua mente ed affinarono l’orecchio. Conobbe i più raffinati maestri italiani e grazie al suo virtuosismo all’organo fu apprezzato dal Telemann che divenne suo intimo amico, così ricorda il Teleman: « Handel ed io esercitavamo continuamente la nostra fantasia, e ci comunicavamo reciprocamente le nostre idee, tanto per lettera come nelle conversazioni, nelle frequenti visite che ci facevamo l'un l'altro». Durante l’estate del 1703 prese la decisione di trasferirsi ad Amburgo la città anseatica ricca e prosperosa dove il popolo benestante chiedeva continuamente divertimenti. Iniziò la sua carriera come clavicembalista ma presto le sue doti lo fecero notare e gli venne commissionata la sua prima opera teatrale, nel 1705. Handel a differenza di Bach non intraprese la vita del maestro di cappella e preferì una vita ricca di onori e passioni. Tre sono le prime opere del giovane compositore, Nero, Florindo e Dafne senza però raccogliere i successi sperati tanto da partire per il gran tour in Italia su invito di Gastone de Medici, viaggio lungo ed intenso che in quattro anni lo portarono a conoscere a fondo i compositori italiani, e non solo, Scarlatti, Albinoni e Corelli.
Sarabande
A Roma giunse nel 1707 accolto con stupore per le sue doti di virtuoso dagli arcadi trovando mecenati tra cui i cardinali Benedetto Pamphilj, Pietro Ottoboni e Carlo Colonna. Divenne compositore celebre grazie alla musica sacra con il Dixit Dominus. Di quel periodo è anche l’aneddoto tra Handel e Corelli che trovando difficoltà nell’eseguire un ouverture stizzì tanto l’anglosassone che gli strappo il violino, Corelli costernato si difese: Ma, caro Sassone, questa musica è nel stilo francese, di c'io non m'intendo. Piccolo scandalo fu anche la rappresentazione pasquale quando Papa Clemente XI si arrabbiò allorché scoprì che il ruolo di Maria Maddalena era stato affidato ad una donna e ordinò che per la seconda rappresentazione fosse sostituita con un castrato.
Water Music, suite n.1
Handel si spostò a Firenze poi a Venezia per il carnevale e a Napoli per il matrimonio del duca d’Altivito e alla fine del 1709 ritornò a Venezia, la capitale del teatro italiano riscuotendo successo con Agrippina tanto che le repliche risultarono ben 27 consecutive. Nel 1710 fu ingaggiato come maestro di cappella dal Principe di Hannover ma già nel settembre ottenne una dispensa per recarsi a Londra dove venne rappresentato il Rinaldo, uno dei suoi maggiori successi. Le dispense continuarono anche negli anni successivi sempre per lavori londinesi dove il pubblico orfano di Purcell cercava un nuovo eroe. Del resto come non comprendere il grande maestro, sia l’Italia che il principato tedesco erano stati retrogradi ed assai illiberali dove gli intellettuali erano costretti ai capricci di cardinali e principi. Nel 1719 ebbe il grande onore, unico tra gli stranieri, a comporre per la corte producendo l’Utrecht Te Deum e Birthday Ode for Queen Anne. Venne compensato con una pensione a vita ma gli capitò la sorte di aver presto come sovrano inglese il principe di Hannover che ben si ricordò degli sgarbi subiti dal compositore, ma ospitato da potenti aristocratici e proseguendo la sua produzione divenne così necessario che Giorgio di Hannover dimenticò il passato e gli aumentò la pensione. Si narra che il monarca si commosse durante l’esecuzione della suite Water Music su un battello sul Tamigi tanto da concedergli il perdono. Presto ottenne anche un altro privilegio, quello di avere garantiti per 14 anni i diritti musicali quando il copyright ancora non esisteva. La sua attività principale però rimaneva il teatro scritturando e procurando cantanti per il pubblico londinese a cui dedicava molte delle sue migliori note come il Giulio Cesare, Tamerlano e Rodelinda.
Ode for the Birthday of Queen Anne
Il 20 Febbraio 1727 Handel ottenne la cittadinanza inglese e nominato compositore di cappella reale componendo per l’ascesa al trono di Giorgio II i maestosi Coronation Anthems. Continuò a lavorare in quegli anni tanto vivaci per l’opera italiana che vedeva calcare sulle scene londinesi eccezionali soprani italiani che aiutarono il successo del compositore ma lo aggravarono del compito nel districar le contese delle prime donne che arrivarono ad accapigliarsi sul palcoscenico. Ne seguì uno scandalo enorme e intaccò il prestigio delle rappresentazioni della Royal Academy. Le stagioni successive cambiarono la direzione artistica vedendo emergere un nuovo genere per un pubblico nuovo e sempre in ascesa, la borghesia. Il nuovo filone tra prosa e canto era contro l’opera italiana ed i piaceri aristocratici. La compagnia di Handel dovette affrontare nuove sfide tra cui l’abilità di Farinelli tanto che il Principe Federico di Prussia scriveva al Principe Guglielmo di Orange: "I grandi giorni di Handel sono passati, la sua ispirazione è finita e il suo gusto superato dalla moda".
Dall' oratorio Messiah
Venuta meno la Royal Academy Handel si mise in società con Heidegger diventando impresario teatrale. Il pubblico fu la fortuna di Handel che seppe assecondarlo ricevendone i favori, così passata la moda dell’opera italiana creò con l’oratorio inglese un nuovo genere differente dai modelli tradizionali italiani e tedeschi che aveva elaborato sul continente, sia per l’adozione di testi in inglese sia per le musiche, che ricordano influenze principalmente provenienti dalle antifone religiose anglicane. Rispetto all'opera, l’asse portante dello spettacolo si spostò dai pezzi solistici, le arie, a quelli corali.
Anno terribils fu il 1737, a causa dei cattivi affari ebbe una crisi nervosa che fu però velocemente superata tanto da comporre per la morte della regina Carolina l’antifona:The Ways of Zion do Mourn. Negli anni a seguire la sua instancabile attività portò alla creazioni di nuove opere, pasticci, oratorie e concerti grossi. Nel 1741 in soli ventiquattro giorni compose il Messiah per una serie di concerti di beneficenze organizzati in Irlanda. Questa musica faticò ad affermarsi in Inghilterra per l’indifferenza iniziale dell’aristocrazia ma divenne apprezzata a tal punto da far raggiungere ad Handel una supremazia assoluta ed indiscussa.
Nel 1752 divenne ceco e nonostante tre operazioni dovette rassegnarsi a non vedere più, Fu assistito nel suo lavoro dal segretario e continuò a comporre e a correggere partiture. Nella primavera di 1759, all'età di 74 anni diresse e suonò l'organo in non meno di dieci rappresentazioni di oratori in un solo mese. Il 6 aprile, mentre stava suonando la parte dell'organo, svenne a metà dell'esecuzione. Alle otto del 14 aprile 1759 passò serenamente a miglior vita.
Il 20 Aprile fu tumulato, come da sua volontà, nell'abbazia di Westminster, dove ora riposa tra i grandi d'Inghilterra, dopo solenni funerali ai quali intervennero tremila londinesi.