Scandalo a corte alla Venaria Reale
Scritto da Laura Savani. Pubblicato in mirabilia
Verità storiche, registrate dagli archivi polverosi, ma noi non cercheremo la conferma nel tedio delle antiche carte. Tutto l'episodio commovente è chiuso in una canzone popolare fiorita in quei giorni ... che è certo tra le più belle e più significative del folklore subalpino. Guido Gozzano
Guido Gozzano in una delle sue più belle novelle, La Marchesa di Cavour, narra un episodio accaduto alla Venaria Reale , tramandato da secoli da una canzone popolare piemontese.
I fatti narrati riguardano un clamoroso scandalo di corte che tanto aveva fatto mormorare la Torino dei Savoia. Siamo in sull'imbrunire d'un giorno del 1668, e nei salotti della capitale sabauda non si parla d'altro: Giovanna Maria di Trecesson, marchesa di Cavour, persiste nei suoi atteggiamenti imprudenti ed equivoci nei confronti del duca Carlo Emanuele II, per nulla preoccupata delle chiacchere di corte.
Giovanna Maria di Savoia Nemours, la consorte appena ventenne del duca Carlo Emanuele non s'accorge di nulla, non vede nulla, non sente! mormorano le dame della corte. La duchessa in realtà vedeva, sentiva, si accorgeva di tutto ma aspettava, aspettava che il calice fosse colmo....
Un mattino la corte sabauda fu colta da un evento sensazionale: Carlo Emanuele si era recato alla Venaria lasciando credere che lì si sarebbe svolta una partita di caccia con il cugino, l'abate Visconti. La duchessa era rimasta a Torino, perchè risentiva di un forte mal di testa. Invece, nel pieno della notte seguente, Giovanna Maria decide di irrompere improvvisamente alla Venaria.
Alle tre del mattino: le guardie le proiettano in volto la lanterna rossigna, allibiscono, vietano il passo supplicando, implorano quasi piangendo la duchessa di non salire; ne va della loro vita!. La duchessa però nemmeno le ascolta, passa la Corte d'onore, corre sulla scalinata progettata da Carlo e Amedeo di Castellamonte, invade gli appartamenti e sorprende finalmente Carlo Emanuele con la sua amante, la marchesa di Cavour.
Cosa successe poi lo lasciamo raccontare dal solito Gozzano: "fu vista uscire la duchessa livida, disfatta, fu vista raggiungere parcollando la berlina e la berlina ripartire di gran carriera, seguita dai quattro staffieri a cavallo. La duchessa è tornata in Francia" almeno questa era la sua intenzione ma fu poi costretta per la "ragion di Stato" a rientrare a Torino, ma "se non fosse per suo figlio - commenta qualche popolana -scommetto che si sarebbe piuttosto lasciata ammazzare che far ritorno".
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