Disposta ad anfiteatro in un'insenatura, Genova è una città pittoresca, con le sue costruzioni che si ergono su pendii scoscesi, digradanti verso il mare. Il nucleo antico di Genova, entro il quale si trovano i monumenti storico-artistici più notevoli, e gli splenditi palazzi che in passato valsero alla città il titolo di "Superba", si sviluppa tra le due maggiori stazioni ferroviarie.
Strade pittoresche, inverosimilmente strette, e vicoli oscuri (carrugi), fiancheggiati da case altissime, scendono verso il porto; le larghe vie, aperte nell'Ottocento, collegano i vecchi quartieri con le spaziose zone residenziali della periferia.
Con la sua Università e con le numerose istituzioni culturali, biblioteche e musei, Genova è un attivo centro di cultura.
Un po' di storia
La Genova del XVII secolo risentì in pieno delle conseguenze economiche delle nuove rotte oceaniche e dell'espansionismo turco, che la privò degli scali del Levante. L'attività bancaria non cessò del tutto nè quella cantieristica, tanto che Luigi XIV la fece bombardare dal Seignelay nel marzo 1684 riuscendo a privare i suoi avversari delle navi che uscivano dagli arsenali liguri.
Di notevole interesse storico fu il tentativo del duca Carlo Emanuele I di Savoia di occupare la città (congiura di Vachero, 1628), e l'espulsione nel 1746 degli imperiali per una sollevazione cittadina antiaustriaca in cui si verificò l'episodio rimasto celebre di Balilla.
Con il trattato di Versailles (15 maggio 1768), Genova perse la Corsica. Solo con le armate rivoluzionarie francesi la città, così come tutta la Liguria, subì decisivi cambiamenti.
Cosa vedere della Genova barocca
Genova assunse una nuova fisionomia urbanistica, mantenutasi nel tempo fino al periodo neoclassico, nel Cinquecento, con l'apertura (1550) della via Aurea o Maggiore, poi detta Nuova, oggi Garibaldi, tracciata su progetto dell'architetto camerale Bernardino Cantone, forse su consiglio di Galeazzo Alessi.
Tra il 1606 e il 1619 fu aperta via Balbi, che nel 1661 si progettò di unire con la Via Aurea. Motivi dominanti nell'architettura dei palazzi cinquecenteschi e barocchi fiancheggianti le nuove strade sono le facciate aperte in ampie finestre, la vastità e luminosità degli atri, degli scaloni e dei cortili, che creano effetti prospettici.
Si ricordano i palazzi Cambiaso (1565) e Parodi (1567) dell'Alessi, il Doria Tursi (municipio) di Rocco Lurago. Capolavoro di Bartolomeo Bianco, il palazzo dell'università (1634-1636) risolse i dislivelli della collina con geniali scalinate che creano, con le arcate del portico e del loggiato, stupende scenografie.
Notevoli sono la chiesa di Santa Maria Assunta di Carignano opera di Galeazzo Alessi e quella secentesca della Santissima Annunziata.
Rigogliosa dal Cinquencento al Settecento, fu la pittura decorativa murale, introdotta a Genova da Perin del Vaga, nella quale si distinsero Luca Cambiaso, Bernardo Castello, i Carlone e Gregorio De Ferrari.
All'inzio del XVII secolo i pittori genovesi sentirono influssi diversi, di Caravaggio, di Rubens, di Van Dyck. Grande ritrattista sulla scia di Van Dyck fu Giovanni Carbone; al Caravaggio guardarono invece l'Assereto e lo Strozzi.
Assai importanti per la conoscenza della pittura genovese sono le gallerie di Palazzo Bianco e Palazzo Rosso, sfilata di meraviglie.
La prima ha sede nel palazzo costruito per Domenico Grimaldi nel Cinquecento, trasformato nel Settecento; la galleria contiene opere famose, come la tomba di Margherita di Brabante di Giovanni Pisano, la Crocifissione di Gerard David, il Cristo della moneta di Van Dyck.
Nel Palazzo Rosso, con i soffitti di Andrea Carlone e Gregorio De Ferrari, si conservano dipinti di Van Dyck (bellissimo il ritratto di Geronima Brignole Sale con la figlia Raggia) e di scuola genovese come la celebre "Cuoca" di Bernardo Strozzi.
Si ricordano anche la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola con l'Ecce Homo di Antonello da Messina, la Galleria di Palazzo Reale, esempio perfetto di dimora barocca genovese del XVIII secolo, e il Museo Giannettino Luxoro, con pregevoli collezioni di figurine lignee da presepio, maioliche savonesi, orologi e acquasantiere.