Il castello del Belvedere è situato nel quartiere di Landstrabe a sud del centro di Vienna.
Il complesso si divide in due parti: l’Oberes Belvedere (il Belvedere superiore), edificio di rappresentanza, e l’Unteres Belvedere (il Belvedere inferiore), la palazzina più intima, separati tra loro da un meraviglioso giardino barocco.
La residenza nacque su desiderio del Principe Eugenio di Savoia, che voleva un palazzo estivo fuori città. Già negli anni novanta del XVII secolo, l’architetto Hildebrandt aveva iniziato i terrazzamenti del giardino antistante le porte di Vienna.
Nel 1714 egli si dedicò ala costruzione del Belvedere inferiore, un edificio ad un piano sviluppato in lunghezza, che solo nel corpo centrale presentava un piano superiore. Due anni più tardi i lavori erano conclusi. Nel 1721, l’architetto progettò il Belvedere superiore, creando una struttura di grande maestosità. Al padiglione centrale rialzato, che ospita la Sala Marmorea, sono anteposti lo scalone e un vestibolo con un mosso frontone segmentato.
Le due ali terminano in due padiglioni ottagonali che, con le loro cupole rotonde, accolgono e chiudono il ritmo derivante dalle diverse altezze dell’edificio. Il concetto è nuovo ed insolito. Le ali digradano o, altrimenti detto, i corpi laterali che partono dal padiglione centrale hanno, nella parte corrispondente ai primi cinque assi, una sopraelevazione che arriva fino al frontone del vestibolo. Dietro ad esso, il padiglione centrale, con il suo tetto, si erge come coronamento dell’intero edificio.
L’andamento ascendente e discendente del tetto, così come l’avanzamento e arretramento dei corpi dell’edificio, riceve compattezza, nella sua dinamicità, da un sistema decorativo unitario. Filo conduttore di questo sistema è l’intero piano inferiore, attraversato da un cornicione che abbraccia anche i padiglioni angolari.
In nessuna altra opera dell’architetto Hildebrandt il senso della spazialità e gli effetti dell’articolazione degli spazi emergono con tale evidenza come nella mossa facciata del Belvedere Superiore. Lo stesso accade negli interni, soprattutto nello scalone.
Tra i due edifici, si sviluppa un giardino incomparabile. Nel 1717, il principe Eugenio di Savoia riuscì ad ottenere per i lavori l’architetto Dominique Girard che aveva già operato per i giardini di Nymphenburg e Schleibheim.
Un pendio, che funge da asse traversale con scale laterali e una cascata centrale divide il giardino in due terrazze e supera il disdivello tra i due palazzi. Sulla terrazza inferiore venne collocato un giardino di siepi con alberi dalle forme geometriche. Per la terrazza superiore furono previste aiuole fiorite e giochi d’acqua.
Le somiglianze con Versailles sono infinite, tuttavia non esiste alcuna imitazione. La configurazione dei boschetti, articolata secondo un sistema di viali diagonali, si trova nel trattato sui giardini di Dezallier d’Argenvilles, che uscì nel 1709 e divenne il più importante manuale per l’arte dei giardini nel XVIII secolo.