Il duomo di S. Giacomo di Innsbruck è un’opera di arte barocca di perfezione assoluta, trattandosi di un’armonica combinazione di architettura, pittura e arte plastica. La chiesa è una pietra miliare dell’arte barocca austriaca e dello sviluppo dell’architettura barocca tirolese. Il duomo domina l’immagine della città da lontano; i due campanili gemelli e la cupola sovrastante il coro, con i loro tetti di rame, caratterizzano il profilo del centro storico.
Cenni storici
Danneggiata da frequenti incendi e terremoti nel XIII e XIV secolo, la chiesa è stata ricostruita più volte. Nel 1660 viene donato alla chiesa il dipinto della Madonna delle grazie di Lucas Cranach. Nel corso del Seicento, frequenti terremoti colpiscono Innsbruck e causano notevoli danni, per cui i cittadini chiedono più volte di demolire la vecchia chiesa e sostituirla con una moderna che dia prestigio alla città. All’inizio del XVIII secolo viene approvato il progetto dell’architetto Herkhomer e il 12 maggio 1717 viene posta la prima pietra. La consacrazione avviene nel 1724 e l’interno è completato nel 1732.
L’influenza dell’arte italiana
Il genio dell’architetto Johann Jakob Herkomer sta nell’unire gli elementi stilistici della Germania meridionale a quelli delle chiese italiane. Nei suoi frequenti viaggi in Italia, Herkomer studia le chiese rinascimentali e prende da esse l’idea di alzare la cupola non all’incrocio tra la navata e il transetto, ma sul coro. Questa scelta fa del presbiterio, nel quale si trovano l’altare maggiore e l’immagine della Vergine Maria, il centro simbolico del duomo. In un antico documento, una descrizione dell’architetto Herkomer dice che sia riuscito a unire tutta la bellezza di una chiesa latina alle belle forme di una chiesa del posto.
Interno
L’interno del duomo è uno spazio uniforme di severa monumentalità; i pilastri che sostengono le cupole ribassate creano un motivo ricorrente di archi trionfali. Le finte volte sono in realtà soffitti di legno completamente piatti, provvisti di una cornice curva che abbraccia uno spazio di 17 metri di ampiezza: è la volta più grande costruita in legno di tutta l’Austria. Nella sua spazialità, il duomo di Innsbruck è una novità nel Tirolo dei primi del Settecento: fino ad allora, le chiese barocche avevano navate divise in molte parti con una serie di cappelle e gallerie ai lati delle volte. Herkomer abbandona questo modello in favore di una forte unità spaziale. Una luce di grande effetto pervade il coro attraverso la cupola, mentre la disposizione uniforme degli altari laterali e dei confessionali e il loro fondersi organico con i pilastri, la travatura e le finestre, fanno da sfondo spettacolare all’altare maggiore che occupa tutta la larghezza del coro.
Gli affreschi delle volte e la decorazione
La luce che inonda l’interno accentua i colori e la plasticità degli affreschi delle volte. Gli affreschi di Cosman Damian Asam, che aveva studiato pittura in Italia, sono le prime rappresentazioni di spazi infiniti create con i mezzi della prospettiva e dell’illusione ottica in un paese meridionale tedesco. Il ciclo di affreschi celebra S. Giacomo il vecchio, patrono della chiesa. Fanno da cornice le raffinatissime decorazioni a stucco di Egid Quirin Asam, fratello minore del pittore.
L’altare maggiore
Centro e apice dell’intera struttura architettonica, l’altare maggiore è una composizione di marmo imponente che fa da cornice grandiosa alla Madonna delle grazie di Lucas Cranach (1530), capolavoro della pittura e tra le immagini miracolose più famose di tutto il mondo cristiano. L’altare è stato donato dal vescovo principe conte Kunigl, mentre il principe elettore Karl Philipp von der Pfalz dona nel 1712 il tabernacolo d’argento, una delle opere più illustri e imponenti d’artigianato artistico del tardo barocco in Austria.
Il pulpito
Ricoperto interamente in oro e argento, il pulpito è una costruzione di legno opera dello scultore tirolese Nikolaus Moll del 1725. La parte bassa del pulpito è sostenuta dalle tre virtù divine, mentre i quattro simboli degli evangelisti e un gruppo di angeli e putti popolano il baldacchino.
L’organo
Collocato tra le finestre ovali al di sopra del matroneo, l’organo caratterizza il lato d’entrata della chiesa e la sua facciata è la più bella del barocco in tutto il Tirolo. Sempre Nikolaus Moll ha realizzato la cassa dell’organo con le sue decorazioni in oro e i suoi lavori d’intaglio, le sei statue che occupano le due alzate e la disposizione delle canne d’organo che ripetono l’effetto architettonico della chiesa in prospettiva.
Tomba di Massimiliano III
Realizzata da Heinrich Reinhart nel 1618, è una tomba a forma di ciborio sostenuto da quattro colonne tortili di bronzo ricoperte di fogliame e fronde, uccelli e altri animali. Le colonne hanno base scanalata e capitelli compositi finemente lavorati. L’impalcatura ha la doppia funzione di baldacchino e di superficie d’appoggio per un gruppo di statue. Il duca Massimiliano, maestro dell’Ordine Teutonico, è raffigurato a capo scoperto, inginocchiato su un cuscino, con le mani giunte in preghiera. Ai quattro lati del baldacchino siedono quattro geni dal viso triste e con una torcia in mano. Le figure di bronzo sono esempi di arte plastica manieristica di altissima qualità.