"Se voglio sentire un'opera decente, devo andare a Eszterháza" Maria Teresa d'Austria
Della nobile famiglia ungherese degli Esterházy, principi del Sacro Romano Impero, il più illustre esponente fu Nicolaus detto il "Magnifico", un soprannome che illustra le sue qualità e ambizioni.
Fu Nicolaus Esterházy a dare inizio nel 1763 alla costruzione del palazzo di Eszterháza, che doveva competere in grandezza e sfarzo con le residenze imperiali austriache; famoso è il suo motto "ciò che può l'imperatore, lo posso anche io". Per la realizzazione dell'opera il principe ingaggiò gli architetti più in voga in Ungheria dedicandosi personalmente a progettarne alcune parti.
La facciata posteriore della residenza guarda su un giardino alla francese progettato dallo stesso principe e su un vasto parco che si estende là dove un tempo era una palude, fatta prosciugare appositamente prima di erigere il palazzo.
Sia negli esterni, sia nelle ricche sale decorate di stucchi, marmi, affreschi, sculture, il palazzo degli Esterházy reggeva il confronto con la residenza imperiale di Schonbrunn.
Eszterháza e la musica
Il principe volle che nulla mancasse per il divertimento degli ospiti che numerosi accorrevano alle sue feste, celebri in tutta Europa. Per soddisfare la sua passione per la musica chiamò a sé il compositore Franz Joseph Haydn che qui, dal 1766 al 1790, trovò l'ambiente ideale per scrivere gran parte della sua sterminata produzione.
Il principe, che ebbe con il maggiordomo-compositore Haydn, tenuto a portare la livrea come tutti gli altri servitori, un rapporto tempestoso ma fatto anche di stima e affetto, non mancò di dotare il castello di Eszterháza di un teatro di 500 posti, con orchestra, coro e solisti di grido, e di un teatrino per le marionette per il quale Haydn compose cinque opere.
Lo sfrenato consumo musicale della reggia imponeva due opere e due concerti la settimana, e musica da camera ad ogni ora, a mo' di sottofondo. Il principe si dilettava personalmente a suonare il baryton (viola di bordone); per accontentarlo Haydn creò 175 composizioni per quello strumento.
Dopo la morte di Esterházy la residenza fu abbandonata dalla famiglia. L'ultima guerra mondiale le diede il colpo di grazia. I lavori di restauro, recentemente ultimati, hanno riportato la reggia allo splendore di un tempo.