Per un comune mortale questo è più che sufficiente Cardinale Baronio
Monumentale, con i suoi imponenti giardini barocchi, villa Aldobrandini è la più famosa delle ville di Frascati, detta in origine Villa Belvedere dal nome di un antico fondo di proprietà dell'abbazia di Grottaferrata.
Villa e giardino, costruiti su progetto di Giacomo della Porta nel 1601-1602 per il cardinale Pietro Aldobrandini, nipote di Clemente VIII, furono portati a termine nel 1603 da Carlo Maderno e Giovanni Fontana, il quale realizzò importanti lavori idraulici per la conduzione, dalle fontane sorgenti del monte Algido, di grandi masse d'acqua indispensabili per alimentare il cosiddetto Teatro delle acque.
Notissimo è, per l'appunto, lo stupendo ninfeo semicircolare che sorge dietro la villa: oasi di frescura, che culmina nella serie di fontane a cascatella e a colonna, sul pendio erto e boscoso della collina.
Sei erme di ispirazione classica, scolpite da Ippolito Buti, ornano le grandi nicchie del ninfeo, mentre, nell'ala destra, la Stanza di Apollo e decorata dal Passignano e dal Domenichino, che vi dipinse dieci Storie di Apollo (1616-1618).
Il tema del giardino è allegorico e la relazione di monsignor Agucchi, segretario del cardinale Pietro Aldobrandini, ce ne da una spiegazione: la statua di Atlante che regge il mondo, posta nella nicchia centrale del Teatro delle Acque, rappresenta simbolicamente Clemente VIII mentre la statua di Ercole che aiuta Atlante simboleggia il nipote del papa, Pietro Aldobrandini, proprietario della villa.
Le statue di un ciclope ed un centauro, posti nelle nicchie laterali del teatro delle acque, suonavano degli strumenti per mezzi di un sistema idraulico dagli effetti stupefacenti.
Dietro il teatro una grande scala d'aqua scende a cascata affiancata da due scalinate.
L'interno della villa fu concepito in maniera razionale: il seminterrrato era riservato alle cantine e alla servitù. Una scala a chiocciola collegava le cantine al piano nobile, al quale si poteva accedere direttamente anche dall'ingresso della facciata posteriore.
Il piano nobile è occupato da un grande salone; ai lati di quest'ultimo sono disposte le altre stanze; cinque stanze furono affrescate dal Cavalier d'Arpino.
Oggi l'accesso alla villa è possibile solo su prenotazione ed è riservato esclusivamente ad intenditori ed amanti dell'arte.