La casa editrice Castelvecchi ripropone, nella collana Ritratti dedicata alle biografie classiche, un libro imperdibile per chiunque ami la Storia del Settecento, e cioè Maria Antonietta una vita involontariamente eroica, scritto nel 1932 dallo studioso Stefan Zweig.
Un gradito ritorno
Il libro di Zweig non era più disponibile nelle librerie italiane da oltre dieci anni, dagli anni Trenta in poi aveva avuto varie edizioni, nella collana Le Scie di Mondadori, oggi reperibili solo per il mercato dell’usato e spesso con quotazioni decisamente alte.
La traduzione è sempre quella, storica e scorrevole di Lavinia Mazzucchetti, ancora attuale oggi.
L’importanza di un libro
Prima di questa biografia, la regina Maria Antonietta godeva di una pessima reputazione, anche ad oltre un secolo dalla sua avventura umana. La propaganda rivoluzionaria l’aveva dipinta come una scialacquatrice, corrotta, cinica (Se non hanno pane che mangino brioches, la famosa frase mai detta da lei!), viziosa, traditrice della patria.
Nell’Ottocento l’imperatrice Eugenia e in parte la regina Vittoria si erano interessate a lei, cercando di rivalutarla, ma è stato Stefan Zweig a restituire a Maria Antonietta la sua dignità e la sua verosimiglianza storica, senza renderla una santa ma togliendo tutte le demonizzazioni che c’erano su di lei.
La storia del libro
Stefan Zweig racconta la sua protagonista dall’infanzia alla morte, focalizzandosi in particolare sul periodo della Rivoluzione, quando la regina si trasformò in figura tragica e eroica suo malgrado, andando oltre i suoi limiti e errori.
Zweig non tace gli eccessi della gioventù, che non erano comunque esagerati come voleva la propaganda rivoluzionaria, né gli errori di calcolo e di valutazione di Maria Antonietta, ma finalmente ne dà un quadro equilibrato, appassionante come un romanzo pur mantenendo rigore storico.
L’influenza di Stefan Zweig
Dopo la pubblicazione del libro, la figura di Maria Antonietta è stata molto studiata e celebrata da vari media, una costante che è durata fino ad oggi. Le biografie di Joan Haslip, Dorothy Moulton Mayer, Evelyn Lever, Carolly Erickson, Antonia Fraser, per citare solo quelle edite nel nostro Paese, sono state rese possibili dal lavoro di Zweig.
I film su Maria Antonietta, da quello degli anni Trenta con Norma Shearer alla versione pop del 2006 di Sofia Coppola con Kirsten Dunst sono stati resi possibili dalla rivalutazione di Zweig, così come il rendere l’ultima regina di Francia protagonista di opere come il manga Versailles no Bara, da noi Lady Oscar.
Un libro da avere
Se si ama la storia di Francia, il Settecento e l’epoca barocca, senz’altro questo è un libro da avere, da leggere e rileggere.
Poi, certo, i libri più recenti sono meno romanzi e più libri storici, ma Zweig con la sua Maria Antonietta, figura tragica quanto lui, ha stabilito un punto fermo nella divulgazione storica e nell’immaginario.