Valmont di Chiho Saito
Scritto da Elena Romanello. Pubblicato in mondo barocco
In attesa dell’annunciata ristampa del manga per eccellenza sul Settecento europeo, Le rose di Versailles, meglio noto come Lady Oscar, per la Goen, la Planet Manga presenta in due volumi un altro fumetto giapponese di ambientazione francese e settecentesca, Valmont di Chiho Saito.
Un classico a fumetti
Chi conosce e frequenta fumetto e animazione giapponese sa che la cultura europea, a cominciare dalla narrativa per ragazzi, ha ispirato e ispira spesso disegnatori e autori del Sol levante per le loro opere.
Stavolta però la fonte di ispirazione è abbastanza originale, un romanzo epistolare, anzi il romanzo epistolare per eccellenza, che rivive in immagini grazie allo stile di Chiho Saito, per raccontare di nuovo la fine dell’Ancien Regime e l’arrivo della Rivoluzione.
Un’autrice eclettica
Valmont non è il primo fumetto di Chiho Saito, grande ammiratrice di Storia europea e dell’opera di Riyoko Ikeda, ad uscire nel nostro Paese. Nella vastissima produzione dell’autrice spiccano tra gli altri manga Utena, omaggio fantastico a Lady Oscar, e World of S & M, rilettura in stampo esoterico del Seicento d’oltralpe, oltre che opere che hanno riletto l’Italia rinascimentale e l’Ottocento in Giappone e Europa.
Una trasposizione fedele e personale
Per adattare in fumetto l’opera di Choderlos de Laclos Chiho Saito si è basata molto sull’adattamento teatrale del romanzo, realizzato da Christopher Hampton e alla base anche della sceneggiatura sempre di Hampton del film di Stephen Frears del 1988. L’autrice ha aggiunto qualche fatto in più qua e là, per collegare gli eventi, ma il canovaccio è quello.
Lo stile di disegno è quello tipico degli shojo manga, molto idealizzante, con figure androgine maschili, e Chiho Saito racconta quello che c’è da dire, scene osé comprese, ma in tono assolutamente casto e in linea con la filosofia degli shojo classici. Le tavole sono molto cariche di scritte e immagini e il Settecento della Saito è abbastanza fedele a quello originale, a differenza di quella della Ikeda, molto più irreale e reinventato. Alla fine, si cita apertamente la Rivoluzione, che restava nell’ombra in altri adattamenti, come fine di un mondo come quello raccontato.
Motivi per avere questo fumetto
Valmont è un manga interessante per capire ancora una volta le potenzialità del mondo del fumetto a raccontare storie che possono sembrare non per questo medium, secondo luoghi comuni duri a morire. Inoltre rappresenta bene le potenzialità degli shojo manga, il filone più interessante e fecondo dei manga, storie scritte da donne per le donne secondo una cultura al femminile che nasce intorno all’anno Mille con Murasaki Shikibu e il suo principe splendente Genji.
Ottima la scelta della storia da raccontare, intrigante e portata sullo schermo varie volte con alterni risultati, ottimo per Stephen Frears, da riscoprire con il Valmont di Milos Forman e in versione moderna da Roger Vadim e Roger Kumble tra gli anni Sessanta e Novanta senza particolari guizzi. Una versione del Settecento a fumetti avvincente e rigorosa, che ricostruisce una storia di amore e libertinaggio, emblematica ieri e oggi.