Streghe e sacerdoti
Scritto da Stefano Torselli. Pubblicato in occultismo e messe nere
Alcune streghe avevano per complici dei sacerdoti: l ’abate Dubousquet insegna alla Voisin a fare dei cuori d’oro per gli incantesimi; la Joly crea i suoi filtri e i talismani con l’aiuto dell’abate Lempérier. Fra i consiglieri di queste streghe, il cappuccino Gérard possedeva piccoli segreti blu, efficaci per l’amore, per il gioco e per le armi»; il padre Morel, barnabita, creava polveri afrodisiache con le viscere, i testicoli e i bargigli del gallo. Altri religiosi, che furono condannati al rogo o alla galera, finalizzavano il proprio ministero a obiettivi criminosi. Una credenza diffusa faceva pensare che un maleficio, che non fosse legato a un sacrilegio, poteva essere annullato da una semplice preghiera e ricadeva allora su chi lo aveva concepito.
Il sacrilegio di un sacerdote, nell’esercizio delle sue funzioni, sembrava quindi necessario per rendere indissolubile un maleficio. L’abate Antoine Guibourg, che aveva amministrato il priorato di Bois-Courty, in Normandia, praticava la magia nera; per aiutare una signorina del faubourg Saint-Germain a vincere al gioco, egli fece lo scongiuro della pistola volante.
Consacrò, nella chiesa dei Petits Pères, un’ostia ricoperta di parole scritte con il sangue di una dama cui la consegnò, esortandola a farla mangiare dall’uomo che voleva costringere a sposarla. Celebrò anche una messa nella chiesa di Saint-Marcel di Saint-Denis, ponendo sull’altare la placenta di una puerpera avvolta in un panno: la cliente gli aveva chiesto questo incantesimo per conquistare l’amore e ottenere la benevolenza della gente.
L’abate Guibourg aiutò parecchio la Voisin. Era un sacerdote di settant’anni, nato a Parigi, e sosteneva di essere il figlio naturale del Signore di Montmorency. Viveva con una concubina, dalla quale ebbe molti figli: egli stesso ne ha uccisi alcuni. La concubina dell’abate Guibourg, Jeanne Chanfrain, diceva di lui: « Questo individuo mi ha traviata all’età di sedici anni, è giusto che mi mantenga; per colpa sua ho commesso autentiche stragi.» Questo sacerdote dall’incarnato rubizzo, con un occhio completamente strabico era, in realtà, un terribile criminale, che sapeva fare la grenouillette, « una specie di veleno che provoca la morte con accessi di riso»; aveva avvelenato sua zia Fleurette, per ereditare i suoi mobili, e teneva sempre delle fiale in mano.
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