La massoneria si presenta alla storia moderna come un movimento di pensiero e di azione portatrice di valori universali basati sulla libertà, la fratellanza e la legalità. Nel suo complesso non si può delineare una filosofia massonica ma un insieme di principi che derivano da tutti gli ambiti del sapere e che concorrono a formare una dimensione unica. La storia moderna della massoneria parte dal diciottesimo secolo ed abbraccia i grandi cambiamenti di quel secolo, cambiamenti politici, sociali e filosofici. L’etica massonica fa propri i concetti deisti e libertini in concorrenza e contrapposizione con la religione rivelata spingendosi anche in taluni casi al materialismo assoluto e all’ateismo.
Importanti ed influenti politici, sacerdoti, aristocratici, filosofi e scienziati furono massoni; tra i più noti Newton e Voltaire, che attraverso le logge e la sociabilità trasmisero il sapere nuovo contro le antiche credenze.
Le origini
La storia della massoneria si perde nella notte dei tempi, le radici vengono fatte risalirealla costruzione delTempio di Saolomone ed alla leggenda di Hiram Abif. Secondo la Bibbia, Hiram era un fonditore, dotato di abilità, d’intelligenza e di perizia nell’eseguire qualsiasi lavoro in bronzo, per questo venne inviato dal re di Tiro a Salomone, per aiutarlo nella costruzione del Tempio. Nella leggenda massonica il geniale artigiano diviene l’architetto del Tempio, preposto alla direzione di tutti i lavori e di tutti gli operai. Il racconto ha una sua chiave d'interpretazione mistica e rinvia ai concetti di Perfezione, meta della ricerca mistica, e di Grande Opera (l'opera del Grande Architetto costruttore del mondo), attraverso la cui comprensione avviene l'ingresso del sacro nel profano.
Nel medioevo
Nei principali Paesi europei si costituirono numerose gilde o confraternite di muratori, in connessione con la ripresa delle costruzioni religiose e civili, in molti casi sotto il patronato o la direzione degli ordini monastici. Si ha notizia di diversi statuti o carte contenenti le discipline dei mestieri, i rapporti reciproci tra membri delle corporazioni e tra membri e apprendisti, ma soltanto negli antichi documenti inglesi e scozzesi sono riscontrabili elementi peculiari della massoneria moderna, quali: le allusioni a segreti del mestiere e segni di riconoscimento riservati agli operai ammessi nella corporazione. In questo contesto si colloca anche il fenomeno dellaaccettazione, ossia dell’ammissione nella corporazione di elementi estranei all’arte della costruzione, soprattutto sacerdoti e scrivani, ma anche medici utili alla comunità degli associati per l’espletamento di indispensabili funzioni. Dall’ammissione di massoni "accettati" potrebbe essere derivato l’ingresso nel simbolismo muratorio di tematiche non direttamente legate al mestiere, ma appartenenti alla cultura ermetico-alchemica e cabalistica dilagata nell’Europa occidentale tra il XV e il XVII secolo.
1717: la Gran Loggia di Londra
Agli inizi del settecento con la liberalizzazione delle attività produttive ed il venir meno delle esigenze tecniche le logge mutano in parte il loro scopo e si trasformano in strumento di socialità e divulgazione di idee.
L’Inghilterra, patria del liberalismo, ne fu la culla ma successivamente in Francia, sempre curiosa verso la cultura e le istituzioni inglesi, si diffuse rapidamente; nacquero logge in tutti gli strati sociali, dagli aristocratici ai borghesi; massoneria per ricchi e per poveri che si riunivano più o meno segretamente per studiare ed apprendere i segreti. L’armamentario settecentesco era ancora imbevuto di riti e credenze di origine orientale ed arcana per cui i riti ed i simboli erano imprescindibile dalle nozioni. Anzi i simboli venivano usati in ogni opera, letteraria, edile e musicale, per lanciare messaggi e testimonianze.
Nel 1717 venne creata la loggia che segnò formalmente l’atto di trapasso dall’antica massoneria di mestiereoperativa a quella moderna speculativa: il 24 giugno 1717 quattro Logge londinesi (The Goose and Gridiron, The Crown, The Apple Tree e The Rummer and Grapes) decisero di darsi una nuova organizzazione centralizzata, cui dettero il nome di Gran Loggia di Londra, ed elessero come capo, con il titolo di gran maestro, il gentiluomo Anthony Sayer. Tra i fondatori della nuova Loggia vi fu anche il pastore anglicano Jean Théophile Désaguliers membro della Royal Society, che vergò le Costituzioni adottate il nel 1723 di cui scrivo alcuni passi.
Titolo I, Dio e la religione: Un Massone è tenuto, per la sua condizione a obbedire alla legge morale; e se egli intende rettamente l’Arte non sarà mai un ateo stupido né un libertino irreligioso. Ma sebbene nei tempi antichi i Muratori fossero obbligati in ogni Paese a essere della religione di tale Paese o Nazione, quale essa fosse, oggi si reputa più conveniente obbligarli soltanto a quella Religione nella quale tutti gli uomini convengono, lasciando a essi le loro particolari opinioni; ossia, essere uomini buoni e leali o uomini di onore e di onestà, quali che siano le denominazioni o confessioni che servono a distinguerli; per cui la Massoneria diviene il Centro di Unione e il mezzo per annodare una sincera amicizia tra persone che sarebbero rimaste in perpetuo estranee.
Titolo II, Del magistrato civile supremo e subordinato: Un Muratore è un pacifico suddito dei Poteri Civili, ovunque egli risieda o lavori e non deve essere mai coinvolto in complotti e cospirazioni contro la pace e il benessere della Nazione, né condursi indebitamente verso i Magistrati inferiori; poiché la Muratoria è stata sempre danneggiata da guerre, massacri e disordini, così gli antichi Re e Principi sono stati assai disposti a incoraggiare gli uomini dell’Arte, a causa della loro tranquillità e lealtà; per cui essi praticamente risposero ai cavilli dei loro avversari e promossero l’onore della loro fraternità, che sempre fiorì nei tempi di pace. Cosicché se un Fratello divenisse un ribelle contro lo Stato, egli non deve essere favoreggiato nella sua ribellione ma piuttosto compianto come uomo infelice; e, se non convinto di altro delitto, sebbene la leale Fratellanza possa e debba sconfessare la sua ribellione e non dare ombra o base per la gelosia politica del governo in essere, egli non può venire espulso dalla Loggia e il suo vincolo rimane irrevocabile.
Titolo III Delle Logge: Le persone ammesse come membri di una Loggia devono essere uomini buoni e sinceri, nati liberi e di età matura e discreta, non schiavi, non donne, non uomini immorali o scandalosi, ma di buona reputazione
Titolo IV Dei Maestri, Sorveglianti, Compagni e Apprendisti: Tutte le preferenze fra i Muratori sono fondate soltanto sul valore reale e sul merito personale: che così i committenti siano serviti bene, che i Fratelli non debbano vergognarsi né che l’Arte Reale venga disprezzata: perciò nessun Maestro o Sorvegliante sia scelto per anzianità ma per il suo merito.
La diffusione oltre i confini inglesi
Il fenomeno massone si presenta come internazionale perché dall’Inghilterra le logge di diffondono fino ad arrivare sul continente attraverso la Francia e poi in tutti i regni. Il successo della massoneria deriva dai suoi principi e dalla curiosità delle persone di cercare delle verità di scoprire e conoscere di più sulla vita. La massoneria si diffonde segretamente in antagonismo al potere spirituale e temporale della chiesa, anche politicamente la sua influenza sarà determinante per le mutazioni politiche ed istituzionali del secolo.
Durante il diciottesimo secolo le logge si diffusero in vario modo assumendo comportamenti differenti, unendosi e dividendosi ma comunque propagandosi in tutta Europa tramite logge che venivano regolarizzate mediante la concessione di patenti dall’una o dall’altra Gran Loggia inglese. Il più efficace mezzo di diffusione furono le logge militari, costituite all’interno delle unità dell’esercito inglese a causa delle numerose guerre che afflissero l’Europa.
Lo sviluppo della nuova massoneria fuori delle isole britanniche fu un evento veloce e inusuale. Tra il 1728 e 1737 nacquero Logge in Spagna, Russia, Italia, in America, Francia e in tutti i Paesi europei.
La massoneria in Italia
Nel settecento l’Italia era formata da un insieme di stati in decadenza economia e politica, le guerre di successione che portarono ad intensi scambi diplomatici e strategie complesse di potere tra i maggiori regni per impossessarsi della penisola, furono da ponte anche per la massoneria che si diffuse nel nostro Paese a partire dal Gran Ducato di Toscana che rimase privo della dinastia dei Medici.
In Italia la prima loggia fu fondata a Firenze nel 1731: intorno al nucleo iniziale, costituito da inglesi, si aggiunsero gradualmente numerosi nobili ed intellettuali fiorentini. Questa loggia subì gli effetti persecutori della bolla pontificia In eminenti, del 1738, che inaugurava una lunga serie di scomuniche e di condanne.
Il fenomeno massonico arrivò anche a Roma, con alterne vicende: nel 1735 alcuni gentiluomini inglesi dettero vita ad una loggia "giacobita", rimasta attiva fino al 1737, quando si dovette sciogliere per ordine del governo pontificio. Il 27 maggio del 1789 Cagliostro tentò di organizzare una loggia basata sul proprio "sistema egiziano", ma venne arrestato, e processato dal Sant’Uffizio che lo condannò a morte nel 1791 e poi all’ergastolo.
Nel regno di Sardegna la massoneria entrò nel 1749 divenendo molto potente tanto da far ottenere nel 1773 il conferimento al conte di Bernezzo del titolo di Gran Maestro provinciale per il Piemonte, con la conseguente completa autonomia dalla Gran Loggia Madre.
Il 1746 vede la fondazione di una loggia a Venezia, alla quale sono da ricollegare le figure di Giacomo Casanova, Carlo Goldoni e Francesco Gridellini. La loggia rimase in attività fino al 1755, quando l’intervento degli Inquisitori di Stato portò all’arresto del Casanova e ne determinò la chiusura. Una nuova loggia sorse nel 1772, con patente della G. L. d’Inghilterra, per iniziativa del segretario del Senato, Pietro Gratarol, e rimase attiva fino al 1777.
Milano ebbe la sua loggia nel 1756 ma subito scoperta dalle autorità austriache: il governatore, Francesco duca di Modena, nel 1757 vietava le riunioni massoniche in tutto il territorio dello Stato Lombardo. Ma la loggia continuò ad esistere e nel 1783 aderì alla Gran Loggia di Vienna.
Anche la Liguria fu terra massonica e dal 1749 tramite truppe francesi nacquero delle logge che ottennero 30 anni più tardi il riconoscimento delle grandi Logge Inglesi.
In fine Napoli dove la massoneria, pur contrastata dalle bolle papali, riuscì ad organizzarsi fondando logge che ottennero riconoscimenti di affiliazione.