Inigo Jones e il “rinascimento” del barocco inglese
Scritto da Irene Marone. Pubblicato in architettura barocca
Da Londra all'Italia rinascimentale
Non si sa molto della sua infanzia, a parte che nacque a Londra nel 1573 da un operaio gallese, ma sappiamo per certo che si recò due volte in Italia a studiare architettura.
La prima tra il 1598 e il 1603, probabilmente finanziato da Roger Manners conte di Rutland, e la seconda tra il 1613 e il 1614, accompagnato dal duca di Arundel.
Durante il suo viaggio, Inigo è affascinato dai capolavori architettonici delRinascimento italiano ed in particolare dalla pulizia delle forme e dalla sobria grandezza delle ville palladiane, che visita in Veneto. Il suo amore per questo architetto è testimoniato anche dal fatto che egli acquistò una copia degli scritti di Palladio, a margine della quale sono annotati tutti i suoi appunti di viaggio.
Sempre in Italia, egli entra in contatto con le opere dell'architetto romano Vitruvio, che aveva calcolato le corrette proporzioni architettoniche di un insieme armonico, venendo assurto a vero mentore dagli architetti dell'Italia quattro-cinquecentesca.
Lo stile italiano sul territorio britannico
Sotto l'influenza del viaggio in Italia, Jones progetta, su richiesta della consorte diGiacomo I Anna di Danimarca, la Queens House di Greenwich: iniziata nel 1616 è il suo più antico edificio ancora esistente nonché il primo in stile classico edificato su suolo inglese. A questo progetto Jones lavora con il marito di sua nipote Jhon Webb, all'epoca solo un suo assistente ed in seguito autore della reggia di Carlo I.
Benchè le proporzioni si discostino da quelle palladiane, la forma ad H dell'edificio e la sua simmetrica sobrietà sono di sicuro ispirate all'architetto veneto.
Sebbene questo stile fosse risultato alquanto stravagante dai committenti, la regina Enrichetta Mariaincaricherà lo stesso Jones di ingrandire e ristrutturare la residenza nel 1635, assurgendo lo stile neoclassico ad uno dei più rappresentativi e distintivi dell'architettura britannica.
Sempre in questo stile Jones progetterà nel 1631 anche il Covent Garden, ispirandosi alla piazza d'Armi di Livorno da lui visitata durante i suoi viaggi di formazione.
La Banqueting House di White Hall
Giacomo I commissiona a Jones un edificio destinato agli spettacoli e ai divertimenti di corte, laBanqueting House, nel preesistente complesso di Whitehall. I lavori durano dal 1619 al 1622 ed anche in questo caso Inigo ripropone gli stilemi classici rielaborati dagli architetti del rinascimento italiano.La pianta segue lo schema della basilica romana: un univo grande ambiente absidato, mentre la facciata e gli interni sono di chiarissima ispirazione palladiana, soprattutto nel doppio ordine di colonne doriche e corinzie sovrapposte che scandiscono le pareti longitudinali.
L'edificio , ironia della sorte, sarà lo scenario dell'esecuzione di Giorgio I durante la guerra civile nonché l'unico della White Hall a “sopravvivere” al grande fuoco di Londra del 1666.
Scenografie e costumi: il “Berain” britannico
Alla Banquesting Hall Jones riveste anche il ruolo di responsabile degli spettacoli di corte di Giacomo I e successivamente di Carlo I, avendo così occasione di mettere in pratica tutte le innovazioni che aveva trovato nei teatri italiani.
In Inghilterra le masque, rappresentazioni teatrali inframmezzate da musica, sono rappresentate ancora in teatri shakespeariani, dotati di scena fissa e praticamente senza quinte. Inoltre la corte non disponeva di un vero e proprio teatro stabile, come invece ce n'erano a Londra per uso popolare.
Basandosi su ciò che aveva appreso nei teatri di Venezia e Roma, Jones impiegò dapprima scenografie basate sul sistema di telai ad angolo retto e per poi introdurre prima i periatti e poi delle quinte vere e proprie.
A Jones si deve anche l'introduzione del sipario, anche se molti cambi di scenografia avvenivano ancora a scena scoperta.
Disegnò anche numerosi bozzetti per i costumi delle masques di Ben Jonson, riprendendo i costumi tardorinascimentali dell' iconografia di Tiziano e dei disegni del Buontalenti ed arricchendoli e reinterpretandoli in chiave barocca.
Tuttavia i suoi costumi e le sua scenografie sono ben lontane da quelle che Vigarani, Gissey e Berain produrranno oltremanica pochi anni dopo: l'elemento fantastico, gli effetti speciali mirabolanti e la sfrenata sontuosità propri delle rappresentazioni di Luigi XIV sono sostituiti da una concretezza, una storicità ed una sobrietà che meglio si addicono alla morale dei puritani britannici. Quegli stessi puritani che allo scoppio della guerra civile inglese, ne decreteranno la decadenza a causa della sua partecipazione alla costruzione della cappella cattolica della Somerset Houseper conto di Enrichetta Maria di Francia. Muore nel 1652.