Il vedutismo nel periodo barocco
Scritto da Stefano Torselli. Pubblicato in arte barocca
Nato nella seconda metà del Seicento in Olanda, il Vedutismo è un genere pittorico che si diffonde presto in Italia dove conosce particolare sviluppo nel XVIII secolo, dando vita a raffigurazioni degli scorci architettonici e scene di vita di città dal glorioso passato storico come Venezia e Roma. Nella pittura italiana esisteva già da secoli la veduta naturale, ad esempio i paesaggi senesi di Ambrogio Lorenzetti, e nel rinascimento molti dipinti avevano ambientazioni cittadine, basti pensare ai quadri veneziani di Gentile Bellini o di Vittore Carpaccio. Ma in questi casi la città e la natura erano solo gli scenari in cui si ambientava il fatto narrato dal pittore. È nel Settecento che la veduta diventa protagonista, indipendentemente dalla presenza attiva dell’uomo.
Le origini del Vedutismo: Gaspar van Wittel
Per lungo tempo questo pittore è stato ignorato, ma Gaspar Van Wittel, naturalizzato italiano in Gaspare Vanvitelli, è il vero precursore del vedutismo settecentesco. Nato in Olanda, si trasferisce a Roma nel 1674, a 22 anni. L’ingegnere Meyer gli commissiona dei rilievi sulle sponde del Tevere, e da questa occasione nasce in lui una forte passione per il paesaggio e la veduta. La minuziosa cura dei particolari gli causa una forte diminuzione della vista. Diventa ben presto l’artista più conteso dalle famiglie nobili romane e da numerosi artisti in visita in Italia per il Grand Tour.
La committenza
La veduta, documento oggettivo di luoghi o eventi storici, è richiesta sia dalla committenza locale sia dai visitatori stranieri, particolarmente in città come Roma e Venezia che esercitano una straordinaria attrazione per i viaggiatori del Grand Tour. Questi viaggiatori e studiosi acquistano i quadri che rappresentano vari aspetti della vita sociale di cui sono stati testimoni. Ma le vedute sono richieste anche dai non viaggiatori, che non potendo spostarsi desiderano conoscere luoghi tanto famosi, almeno attraverso la rappresentazione pittorica.
La camera ottica
Per ottenere la maggiore “verità” possibile dalla veduta si utilizza la camera ottica, uno strumento che, facendo passare i raggi luminosi al suo interno tramite un piccolo foro, permette di proiettare l’immagine reale sulla superficie opposta, dove appare capovolta e sfocata. L’immagine viene poi raddrizzata, resa nitida con lenti e specchi, e riflessa su uno schermo di carta oleata o su un vetro smerigliato; infine viene ricalcata dall’operatore. La camera ottica non annulla la personalità dell’artista, ma nella concezione illuminista è uno strumento necessario per riscoprire l’oggettività razionale della prospettiva contro il virtuosismo scenografico barocco, che si era allontanato dall’esame ordinato della realtà ambientale.
Napoli
Oltre a Roma e Venezia, anche Napoli è una meta prediletta del Grand Tour sia per la bellezza del golfo e del paesaggio, sia per la presenza dei vicini scavi di Pompei ed Ercolano. Napoli viene scelta da artisti stranieri e italiani per realizzare i loro dipinti, dando il via a una scuola e a un genere che avrà larga fortuna nel secolo successivo.
Venezia
È nella città lagunare che si ha l’espressione più nota del vedutismo italiano, anche grazie all’enorme fortuna ottenuta all’estero. È importante nel vedutismo veneziano l’influenza di van Wittel, che si manifesta in una pittura attenta ai particolari minuti e reali. I più grandi vedutisti veneziani (e italiani) sono Canaletto e Luca Carlevarijs, Bernardo Belletto, Michele Maneschi e Francesco Guardi. Sia Canaletto che Carlevarijs avevano conosciuto van Wittel a Roma, e in seguito a questo incontro Carlevarijs pubblica il suofamoso album di incisioni nel 1703.
Vedute “infedeli”
Osservando le vedute veneziane, ci si accorge che gli edifici non sono raffigurati come l’occhio umano li vede in realtà. Nella veduta possiamo abbracciare con lo sguardo centottanta gradi del bacino di San Marco, mentre nella realtà non potremmo mai farlo.
Canaletto
Giovanni Antonio Canal detto il Canaletto è il pittore di vedute più famoso del Settecento. La sua Venezia è immersa in una dimensione fantastica e irreale grazie alla conquista della prospettiva atmosferica. In una prima fase Canaletto aveva realizzato dei capricci su modello di quelli del Ricci, usati come bozze di scenografie teatrali. Le prime vedute (1723-24) presentano dei toni bruni, tipici delle scenografie di Marco Ricci, ma dalla seconda metà degli anni Venti il suo vedutismo sarà caratterizzato da una nuova luminosità atmosferica che diventerà il suo marchio di fabbrica. Nel 1745, a causa della Guerra di successione Austriaca, si reca a Londra dove produce numerosi dipinti per la ricca clientela inglese.
Francesco Guardi
Pittore delle grandi celebrazioni e processioni veneziane, rappresenta la città in tutti i suoi aspetti. Venezia diventa nelle sue opere una città magica e potentemente suggestiva. Guardi riesce a cogliere gli aspetti poetici della vita quotidiana della città. Ama riprodurre sulla tela l’attimo di vita, il movimento, il via vai delle persone, e si diverte a svelare i lati più nascosti della città, meno battuti dal turismo che già allora aveva tracciato i suoi percorsi sacri e irrinunciabili.