Francesco Albani nacque a Bologna nel 1578. Fu allievo di Calvaert ed in seguito passò con il Reni alla scuola dei Carracci. Dopo aver preso parte alla decorazione di palazzo Fava, lavorò tra il 1601 e il 1602, a Roma, dove eseguì affreschi in Santa Maria della Pace e in palazzo Verospi; lavorò anche a Bassano di Sutri, in palazzo Giustiniani (Caduta di Fetonte e Concilio degli dei), accostandosi progressivamente a forme e cadenze raffaellesche.
Nei quadri predilesse allegorie e idilli mitologici, elegantemente rievocati su sfondi di paesaggi arcadici, volgendosi maggiormente al cromatismo dei pittori veneti: Tondi Borghese (Roma, Galleria Borghese), iQuattro Elementi (Pinacoteca di Torino), Danza degli amorini (Milano, Brera), Diana e Atteone e Venere e Adone (Louvre), Paesaggi tasseschi (Roma, Galleria Colonna).
A Bologna lasciò affreschi in Santa Maria di Galliera e grandi pale d'altare (Pinacoteca, chiese dei Servi e di San Bartolomeo).
Morì a Bologna nel 1660.
Il ratto d'Europa