La pittura di genere raggiunse nel XVII secolo, e soprattutto in Olanda, la perfezione. I pittori di genere che talvolta erano anche paesaggisti, descrissero la vita domestica dei loro tempi con eleganza e poesia; furono maestri di prospettive accuratamente studiate attraverso le porte, le finestre, le vie e i cortili e maestri nel rappresentare la vita quotidiana in maniera moralistica e allegorica.
Senza una vera corte o un ceto aristocratico, assenti del tutto i privilegi ecclesiastici, in Olanda si afferma una classe borghese di imprenditori e di professionisti, di mercanti e di finanzieri, considerata il prototipo della democrazia capitalistica moderna. Questi ceti sociali sono permeati dall'etica calvinista, che pone una rigida equazione tra la moralità e il decoro del proprio aspetto, dell'intimità domestica e degli spazi pubblici. Ciò che deve emergere dalla pittura di genere sono i valori di queste nuove classi sociali, gesti semplici e naturali, ambienti sobri e decorosi, la dignità del lavoro ed una certa predilezione dell'intimità domestica a discapito dei luoghi mondani.
La pittura di genere si compiacerà quindi di indulgere sui brillanti vetri colorati delle finestre, i vialetti in ghiaia sgombri e puliti davanti alle case, gli armadi intarsiati colmi di lenzuola ben riposte che sembrano profumare di lavanda, poichè tutti questi dettagli concorrono a delineare un'idea non solo di bello e piacevole, ma anche di buono e giusto.
E tanto più la rappresentazione di questi dettagli fosse stata realistica e credibile tramite l'uso della luce e della prospettiva, tanto più il precetto morale sarebbe stato vivido ed efficace.
Fra i pittori di Deft più importanti citiamo Carel Fabritius (1622-1654) e Jan Vermeer. Quest'ultimo raggiunse con il suo stile una qualità unica nella luce e nel colore, nell'equilibrio pacifico, misterioso e senza tempo della sua pittura. Questa qualità unica rientra nel campo del classicismo ma è anche la perfezione di un'arte che oltrepassa le definizioni e le classificazioni.
Vanno inoltre citati Pieter Van Laer (1592-1642) che dopo un soggiorno a Roma, tornò ad Haarlem e dipinse scene di genere o di campagna, conferendo dignità a soggetti umili; Jacob Van Ruisdael (1628-1682) che si dimostrò un eccellente pittore mostrando un tono personale, nel quale il patetismo discreto suggerisce uno stato d'animo che può essere qualificato come preromantico; al suo stile si oppone quello di Meindert Hobbema (1638-1709), dettagliato e minuzioso ma in unione spirituale con la natura. Pittore di architetture fu Emmanuel de Witte (1615-1692) che padroneggiò nella propria specialità, mostrandosi capace di riorganizzarla per migliorare gli effetti spaziali.
Alle scene di genere si aggiungeva il paesaggio, un accordo particolare di luce, terra e acqua che metteva in primo piano i valori atmosferici e spaziali. Molti pittori del Settecento e dell'Ottocento come Gainsborough, Constable e Turner assimilarono la lezione olandese e ne furono debitori.