Georges de La Tour nacque a Vic, Lorena, nel 1593. Dimenticato subito dopo la morte, il suo nome riapparve in un opuscolo solo nel 1863, Du Mesnil La Tour, peintre: il nome di Du Mesnil è il nome del figlio del pittore che collaborò con il padre nelle opere tarde. E' dunque merito della critica odierna la ricostruzione della vita di La Tour, come della catalogazione delle opere certe.
Gli studiosi tendono a spiegare la sua formazione caravaggesca con un viaggio in Italia tra il 1614 e il 1616, anche se il nome di La Tour non appare negli elenchi riguardanti gli artisti lorenesi, francesi, olandesi, fiamminghi presenti a Roma nel decennio seguito alla morte del Caravaggio.
San Sebastiano pianto da Santa Irene (1630 circa), Berlino, Staatliche Museen
E' comunque certo che La Tour si trovava a Lunéville nel 1618, dove nel 1620 venne nominato "maestro", e che dalla Lorena non si mosse, salvo negli anni tra il 1638 (sacco di Lunéville) e il 1641, quando tornò nella sua città con il titolo di "pittore del re". Protetto dal governatore di Nancy e divenuto molto ricco, La Tour si ritrovò presto inviso ai suoi concittadini. In questi anni, probabilmente, il pittore soggiornò in Olanda, e forse non fu il primo dei suoi viaggi nei Paesi Bassi.
La complessità del suo genio è solo in parte spiegata da suggestioni e influenze diverse, da quelle del manierismo italianizzante di Callot e di Bellange alle esperienze di Jean Leclerc, a quelle, più congeniali, dei caravaggeschi di Utrecht, Terbrugghen e Van Honthorst.
Grande stilista, usò forma, luce, colore secondo la sua personalissima visione. La sua composizione si svolge su schemi geometrici semplici, dove, l'essenzialità del "lume", diurno o notturno, segna netti volumi; la lentezza dei gesti accentua la malinconica eleganza e l'estatico isolamento dei suoi personaggi.
Fra le sue opere più importanti si ricordano la Ragazza con la pulce del 1625, il Neonato del 1630, l'Adorazione dei pastori, il Suonatore di ghironda, capolavoro "diurno", in passato attribuito alla scuola spagnola. La tavolozza si fa più scura, e prevalgono i bruni e rossi e viola intensi, nel San Giuseppe falegname del 1640, nel Ritrovamento del corpo di Sant'Alessio, nella Maddalena penitente con lampada ad olio, nel San Sebastiano pianto da Santa Irene, attribuito in passato a Vermeer, in cui è vivo il ricordo della Deposizione del Caravaggio.
Morì a Lunéville, presso Nancy nel 1652.