Jean-Marc Nattier, detto Nattier le Jeune, nacque a Parigi nel 1685. Discendente da una famiglia di artisti, molto giovane incise, con il fratello Jean-Baptiste, i Rubens della Galleria del Lussemburgo, opera pubblicata nel 1710. Nel 1717, ad Amsterdam, eseguì i ritratti di Pietro il Grande e di Caterina I di Russia e la Battaglia di Poltava. Nel 1718 fu ammesso all'Accademia reale con il Perseo che pietrifica Fineo.
La sua fortuna di ritrattista di corte di Luigi XV fu consacrata nel 1737 con la presentazione al Salon di M.lle de Lambesc in veste di Minerva, già dipico della sua speciallizzazione in "ritratti mitologici", o per meglio dire erotico-arcadici.
L'interesse di questo pittore sostanzialmente mediocre, sulla linea di Boucher ma con forme assai più accademiche, risiede più che altro nell'essere specchio fedele del costume teatralmente allegorizzante e libertino (nel senso volgare del termine) della corte di Luigi XV, donde ad esempio la spietata polemica, più moralistica che estetica, condotta contro di lui da Diderot.
Il principale nucleo delle sue opere è conservato a Versailles: fra i soggetti più volte replicati (anche in copie autografe, come certificato da documenti, o valendosi di un'organizzata bottega) fu la regina Maria Leszczynska, moglie di Luigi XV re di Francia.
Morì a Parigi nel 1766.
Maria Zeffirina di Francia, 1752, Firenze, Uffizi