Di italiano Johann Paul Aegidius Schwarzendorf Martini aveva solo il cognome: nato in Germania, a Freystadt, nel 1741 e morto a Parigi nel 1816, visse spostandosi dalla Baviera alla Francia. Venne soprannominato “Martini il tedesco”, per non confonderlo con Giovanni Battista Martini, celebre compositore e teorico bolognese, del quale non fu nemmeno parente.
Iniziò come organista nella francescana chiesa di Friburgo ma la vera svolta nella sua carriera musicale avvenne dopo il suo trasferimento in Francia. Divenne, infatti, uno dei musicisti più acclamati del momento, tanto che le sue prestazioni erano contese in diverse corti di Francia, dal ducato di Lorena al principato di Condé, a quello d’Artois, fino ad ottenere la nomina di sovrintendente musicale presso la corte reale.
La Rivoluzione Francese non alterò il prestigio del compositore, ormai consolidato e accresciuto dalle rappresentazioni delle sue opere nei blasonati teatri di Parigi.
Martini ebbe, dunque, una vita movimentata e carica di riconoscimenti ma la sua più grande fortuna è dovuta ad un breve lavoro contenuto in un ciclo di romanze pubblicato nel 1784: “Plaisir d’amour“, una splendida canzone d’amore, dolce e malinconica, che nel testo di Jean Paul de Florian (1755-1794) trovò l’appropriato contraltare lirico:
I piaceri dell’amore durano solo un istante
i dolori dell’amore durano tutta la vita;
io ho dimenticato tutto per l’ingrata Sylvie
ma ella mi dimentica per un altro amante.
“Finchè quest’acqua scenderà dolcemente
In questo ruscello che costeggia il prato
Io t’amerò“, mi ripeteva Sylvie.
L’acqua scende ancora, tuttavia ha cambiato.
La prova del duraturo successo di Plaisir d’amour sono le migliaia di registrazioni effettuate dai più grandi interpreti del nostro tempo: dai soprani Elisabeth Schwarzkopf e Victoria de Los Angeles al tenore José Carreras, fino alla più recente incisione di Franco Battiato.
Un mirabile arrangiamento orchestrale appartiene, invece, al compositore Hector Berlioz ma senza dubbio chi ha contribuito ad accrescere la fama di questa romanza è stato Elvis Presley nel suo famoso pezzo “Can’t help falling in love” del 1961: pochi sanno infatti che questa canzone non è altro che un riadattamento di Plaisir d’amour.
Infine una piccola curiosità: nel celebre film l’Ereditiera, Montgomery Clift corteggia Olivia de Havilland cantandole, accompagnandosi al piano, “The joys of love“, la versione inglese di Plaisir d’amour.
La romanza Plaisir d'Amour