Con il termine forma sonata si indicava non la forma di un'intera sonata ma solo la particolare struttura di un suo movimento. In un primo tempo questa struttura si basava su un solo tema che veniva presentato in una prima sezione e poi ripetuto con alcune modifiche in una seconda: da qui il nome di struttura monotematica bipartita.
Più tardi all'iniziò dell'età classica, questa struttura si arricchì e si complicò: usò in genere due temi e si suddivise in tre sezioni: da qui il nome di struttura bitematica tripartita. Essa in particolare utilizzava due temi di diverso carattere: se il primo era deciso, incalzante, allora il secondo era più scorrevole e dolce; inoltre, per rendere ancora più chiaro il contrasto, i due temi erano in tonalità o in modi differenti.
Questi due temi erano inseriti in tre sezioni differenti:
esposizione: i due temi venivano "esposti", cioè presentati uno dopo l'altro, talvolta separati fra di loro da un breve passaggio chiamato ponte; il secondo tema in genere veniva posto alla dominante se il primo era in maggiore, ad esempio in Sol maggiore se il primo era in Do maggiore. Veniva invece posto al relativo maggiore se il primo era in minore, ad esempio in Fa maggiore se il primo era in Re minore;
sviluppo: uno dei due temi o anche tutti e due venivano "sviluppati", cioè trasformati, spostati in altre tonalità;
ripresa: i due temi venivano ripresi nella loro veste originale, così come erano apparsi nell'esposizione con l'unica differenza che ora il secondo era nella stessa tonalità e nello stesso modo del primo se questo era in un modo maggiore; in modo maggiore se il primo era in minore.
Da notare che queste tre parti erano strettamente unite fra di loro e che la musica non si interrompeva quando si passava da una all'altra; lo sviluppo venne presto ad essere la parte più importante in quanto permetteva al musicista di mostrare tutta la sua abilità compositiva creando intrecci, scontri, trasformazioni.
La ripresa aveva per così dire la funzione di rimettere le cose a posto: se essa ripresentava i due temi senza la minima modifica era detta ripresa testuale, se invece introduceva qualche lieve cambiamento era allora detta ripresa variata.
Questo tipo di forma sonata era in genere applicato nei primi e talvolta ultimi tempi delle sinfonie, dei concerti, delle sonate e di tutti i brani cameristici come trii, quartetti, ecc.
Sinfonia n.40 di W.A.Mozart