Già nota nel medioevo, presso i trovatori e i Minnesinger, la serenata, il cui termine, di origine francese, ha il suo equivalente nella Nachtmusik tedesca, indica un genere strumentale (generalmente eseguito nelle serate all'aperto, con un organico numeroso e una larga presenza di fiati) sviluppatosi intorno al 1770, che annovera sotto il suo nome diverse forme. La serenata del Settecento è affine al divertimento, alla cassazione e alla notturna e, nel giro di qualche anno, inglobò definitivamente le varie forme. In breve tempo, infatti, il significato della parola serenata compì un'importante evoluzione, arrivando a designare, oltre al genere vocale consueto, una sequenza di movimenti per diversi strumenti.
Veniva impiegata in diverse occasioni pubbliche: feste collettive, fidanzamenti, matrimoni ma anche per occasioni meno familiari come l'apertura dell'anno accademico, la laurea di un universitario, l'insediamento del nuovo preside e la conclusione solenne dell'anno di studi. In occasioni così solenni poteva anche essere chiesta al compositore una serenata di tipo italiano, cioè con cantanti e orchestra, non rappresentata.
Nell'Austria imperiale settecentesca fiorì presto la tradizione della serenata da eseguire sotto il balcone della donna amata o di una dama da conquistare, cantata direttamente dalla persona interessata o, su commissione, da un artista pagato appositamente. Musicisti sconosciuti e squattrinati, compreso il giovane Haydn, spesso sbarcavano il lunario partecipando a queste esibizioni serali.
Anche la residenza arcivescovile di Salisburgo vantava un'importante tradizione in questo campo e la variante locale della serenata era curiosamente più elaborata di quella viennese: mentre nella capitale si componevano serenate per sestetto o per ottetto di fiati, a Salisburgo le serenate venivano strumentate per piena orchestra sinfonica, raggiungendo spesso la durata di un'ora e con sezioni per strumenti solisti.
La grande serenata che Mozart compose nel 1776 in occasione del matrimonio della figlia di un ricco commerciante, Maria Elisabeth Haffner, annovera queste fondamentali caratteristiche.
La serenata si suddivideva in un numero libero di tempi, a seconda della durata della festa per la quale era stata composta
Si ebbero così serenate o divertimenti di 4, 5, 6, anche 10 tempi diversi.
L'esempio più celebre di serenata è La Piccola Serenata Notturna di Mozart, nata per celebrare un avvenimento mondano, forse una di quelle feste per le quali gli aristocratici viennesi commissionavano brani spumeggianti da eseguire nei giardini dello loro ville.
Il termine serenata rimase in vita ancora nell'Ottocento e nel Novecento per indicare un lavoro orchestrale semplice e scorrevole, di ascolto non impegnativo.
La Eine kleine Nachtmusik di W.A.Mozart