Allievo del “duo” Corelli-Pasquini, nel 1682 era già organista presso la madonna dei Monti a Roma. Dopo un periodo di studio con Legrenzi a Venezia, città alla quale sarà legato come insegnante presso l'Ospedale della Pietà e per i debutti di molte sue opere, viene impiegato presso il palazzo del cardinale Benedetto Pamhilij. E' attivo nella scena intellettuale dell'Urbe, entrando nel 1689 nella Congregazione musicale di Santa Cecilia e nel 1718 nell'Accademia dell'Arcadia.
A Venezia ha occasione di conoscere Lotti e Pollarolo ed è collega di Antonio Vivaldi, le cui influenze nella sua musica sono in parte ravvisabili. E' inolttre legato al librettista Apostolo Zeno, fondatore dell'accdemia degli Animosi, al quale commissionerà i testi per numerosi dei suoi oltre 60 melodrammi.
Dal 1716 successe ad Antonio Caldara alla direzione della cappella del marchese Francesco Maria Ruspoli e dal 1725 fu maestro di cappella in San Giovanni in Laterano, distinguendosi oltre che per una produzione lirica di altissima qualità anche per un repertorio sacro notevole, nel quale spiccano le cantate. Scrisse, inoltre, vari trattati teorici sulla musica, come L'armonico pratico al cimbalo (una guida sul basso continuo) del 1708, il quale fu ristampato anche nel 1839.
Sonata in mi minore per organo
Duetto “Amore e Sdegno” Amor vince lo sdegno ovvero L'Olimpia placata, rappresentata a Roma nel 1692, in cui sono evidenti le influenze delle linee vocali degli oratori di Pasquini e Legrenzi, entrambi maestri di Gasparini.