Tra Rinascimento e Barocco: il Manierismo
La scultura del Rinascimento aveva ridato all’oggetto gli aspetti dell’antichità classica, ma aveva elaborato allo stesso tempo delle idee formali proprie in cui l’antichità stessa si faceva riconoscere come contemporanea. L’ideale del corpo umano perfetto era determinato più dall’Umanesimo, da cui era pervaso il pensiero del tempo, che non da un canone com’era stato rappresentato negli antichi ordini architettonici. Gli scultori del Rinascimento videro nelle statue antiche una rappresentazione così esemplare e perfetta della natura che alcuni anteposero lo studio delle opere antiche a quello della natura. Michelangelo vide nel Torso del Belvedere un’opera così perfetta da sostenere che il suo realizzatore dovesse essere più saggio della natura stessa.
Secondo lo storiografo, architetto e pittore Giorgio Vasari, gli scultori dovevano elaborare e utilizzare nella propria attività artistica una “maniera”, ossia una particolarità individuale e inconfondibile. Sotto l’influenza del pensiero vasariano, l’ideale classico del Rinascimento si trasformò. Non bastava più riprodurre la natura nel modo più perfetto possibile, ma era necessario superarla magistralmente nelle proprie opere: questa divenne nel corso del ‘500 la preoccupazione fondamentale dello scultore.
Tutto ciò portò a quell’epoca artistica, collocata tra Rinascimento e Barocco, che fu a lungo sottovalutata e che solo nel XX secolo fu riabilitata dagli storici dell’arte Max Dvoràk e Hermann Voss: il Manierismo.
Le principali caratteristiche dell’arte manierista sono le membra allungate, la virtuosità delle pose artistiche, l’accostamento di materiali e superfici eterogenei.
Domina la predilezione a comporre contrapposizioni naturali come la vecchiaia e la gioventù, la bellezza e la bruttezza, l’uomo e la donna, in configurazioni aggraziate.
Alle creazioni più appariscenti della scultura manierista appartiene la figura serpentinata, ossia un complesso movimento rotatorio di figure e gruppi che si avvita in forma di spirale dal basso verso l’alto contro la forza di gravità. Giambologna riprende il motivo della figura serpentinata e lo porta a una nuova espressione formale nel suo Ratto delle Sabine (1581-83), creando un gruppo che può essere visto da qualsiasi prospettiva, e la cui struttura complessa viene colta solo girandogli intorno.
La scultura barocca
L’opera di Giambologna, che determina la scultura europea del tardo ‘500 e del primo ‘600, rappresenta per così dire l’anello di congiunzione tra Michelangelo e Bernini. Questa “epoca intermedia” esageratamente affascinata dalla perfezione formale e dall’eleganza artificiosa sfocia infine, con il verdetto del Concilio di Trento e la conseguente restaurazione in campo religioso, nell’arte del Barocco.
Lo storico dell’arte Giulio Carlo Argan introduce, all’inizio degli anni cinquanta del ‘900, il concetto di retorica nell’interpretazione dalla cultura barocca, definendo Il Barocco come forma artistica della retorica, fondato sul tema della persuasione. Emerge un nuovo rapporto tra l’opera d’arte e l’osservatore. Scrive lo storico dell’arte polacco Jan Bialostocki: “Finora l’arte aveva lo scopo di suscitare ammirazione obiettiva per la bellezza o per la perfezione della natura rappresentata; l’atteggiamento dell’osservatore davanti all’opera d’arte era equivalente o simile all’atteggiamento davanti alla realtà; nel XVII secolo nella concezione dell’artista compare un dualismo tra l’osservatore e l’opera. L’opera non è più un fatto obiettivo, è un mezzo per agire”. L’artista e la sua scultura vogliono rivolgersi direttamente all’anima umana, che cercano d’impressionare con ogni mezzo.
E’ proprio quello che farà Bernini, riuscendovi alla perfezione.
Roma resta per tutto il XVII secolo la capitale dell’arte, e attira numerosi artisti da tutta Europa. Lavorare come scultore a Roma significa o affermarsi contro lo strapotere di Bernini, che domina quest’arte, oppure lavorare per lui.
Nella prima metà del 1600 la plastica barocca francese è influenzata dalle scuole scultoree europee: elementi del barocco romano si fondono con quelli della plastica olandese, e occasionalmente si nota anche l’influsso manierista del Giambologna. Successivamente troverà quell’immagine unitaria che la contraddistinguerà dopo la presa del potere assoluto sulla nazione da parte del giovane re Luigi XIV.