Andrea Brustolon
Scritto da Stefano Torselli. Pubblicato in scultura barocca
Il Michelangelo del legno Honoré de Balzac
Vita e opere
Andrea Brustolon nacque a Belluno il 20 luglio 1662 da Giacomo Brustolon, intagliatore in legno, e da Maria Auregne. La vita dell'artista è ancora oggi, per certi versi, poco conosciuta.
La sua arte iniziò quasi certamente nella bottega paterna dove dimostrò presto le sue notevoli doti. Secondo alcune fonti si trasferì giovanissimo a Venezia e qui subì l'influsso di Parodi, all'epoca impegnato al monumento funebre di Morosini nella chiesa dei Tolentini.
Dal Parodi, Brustolon apprese diverse tecniche: dall'uso del disegno preparatorio alle tecniche di preparazione dei diversi materiali. Soprattutto dal Parodi, Brustolon apprese lo “stile berniniano” ma il contatto più importante con lo stile barocco fu durante il suo soggiorno romano, durante il quale entrò a diretto contatto con le antichità.
L'influenza classica, unita a quella barocca, costituisce il punto d'inizio della produzione del Brustolon: il primo capolavoro è il Marco Aurelio oggi presente nel Museo Correr; mentre il primo lavoro documentato fu l'Altare delle Anime di Pieve di Zoldo, eseguito a 23 anni.
Tornato a Venezia, la famiglia Venier di San Vio gli commissionò l'arredamento per le sale del suo palazzo, un lavoro questo che lo impegnò per ben 10 anni.
In questo periodo Brustolon ebbe modo di lavorare anche per altre famiglie del patriziato veneziano: la famiglia Pisani gli commissionò dodici sedie di bosso raffiguranti i mesi dell'anno per la famosa villa di Strà. Oggi queste sedie sono al Quirinale.
Tornato a Belluno nel 1695, Brustolon vi si stabilì in maniera definitiva per continuare l'attività di intagliatore in legno presso la bottega paterna. L'anno seguente lo scultore realizzò la Cassa-reliquiario di Santa Teodora e ilTabernacolo di Canale d'Agordo.
Seguirono altre splendide opere: l'altare della Croce per la chiesa di San Valentino di Mareson di Zoldo nel quale lo stile barocco appare meno evidente; e poi crocifissi (come quello della chiesa del Calvario a Farra d'Alpago), gruppi scultorei e cornici.
Con il gruppo scultoreo dell'Assunta, eseguito all'inizi del Settecento, illusione e realtà si fondono in maniera magistrale.
Tra le altre opere di inizio secolo ricordiamo il Tabernacolo della chiesa parrocchiale di Cortina; i due Angeli porta-lampada presso la sacrestia dei Frari di Venezia; le sei Allegorie Piloni (dal nome del committente).
Intorno agli anni '30 del XVIII secolo Brustolon eseguì due preziosi candelabri per la chiesa di Santo Stefano, esempi perfetti di oreficeria sacra, e l'altare per la chiesa di San Valentino a Mareson di Zoldo.
L'artista morì a Belluno il 25 ottobre 1732 e fu sepolto nella chiesa di San Pietro a Belluno.
L'arte di Brustolon
Le opere di Brustolon, soprattutto quelle più elaborate e complesse, richiedevano una bottega di un certo livello con diversi operai addetti all'arte scultorea. L'opera passava attraverso diverse fasi: dal progetto grafico allo studio analitico; il trattamento pittorico era quasi certamente eseguito presso la bottega
Il trattamento pittorico era una specialità di Brustolon, soprattutto l'artista utilizzava diverse tecniche: dalla biaccatura in stucco tipicamente barocca, alla doratura brunita, fino alla simulazione della pietra e del marmo.
Brustolon utilizzava patinature colorate raffinatissime, stese su legni pregiati come il bosso, il pero e il cirmolo. Tutto ciò contribuisce a rendere le opere di questo grande artista, intriganti e ineguagliabili per il gusto raffinato e la scelta dei colori.
Per quanto riguarda le sculture lignee, Brustolon rifiniva il blocco scolpito ed intagliato in modo accurato attraverso l'utilizzo di raspe, lime e abrasivi. Anche in questo caso la doratura era eseguita presso la bottega.