Cyrano è noto ai più tramite l’opera di Rostand che immortala il grandissimo letterato tramite un opera teatrale quale spadaccino e guascone. Ben più fu Cyrano.
Hector-Savinien Cyrano de Bergerac nacque a Parigi nell’anno 1619 da una famiglia di piccola nobiltà che aveva acquistato di recente il feudo di Bergerac nell’Ile-de-France. Compiuti gli studi al collegio di Beauvais, si arruolò nella Conpagnia delle Guardie facendosi una fama di temibile spadaccino. Nel 1639 partecipò alla battaglia di Mouzon ove fu ferito da un colpo di fucile, nel 1640 fu all’assedio d’Arras e di nuovo ferito, alla gola. Stanco e deluso della vita militare ritornò a Parigi nel 1641 e condusse un’esistenza dissipata e irregolare a contatto con gli ambienti libertini. Frequentò, forse con Chapelle e altri amici, le lezioni di Gassendi. Nel 1653 entrò al servizio del duca d’Arpalon in qualità di segretario. Colpito accidentalmente da una trave sulla testa, morì il 28 luglio 1655.
Le opere
Scrisse la commedia in prosa Il pedante gabbato (1654), la tragedia La morte di Agrippine (1654). Studiò fisica tanto da scrivere i primi capitoli di un "Trattato di fisica". Le Lettere (1654), rappresentano un mirabile esempio di barocchismo con il loro gioco incessante di metafore, iperboli, antitesi, trovate ingegnose, sottigliezze galanti e esagerazioni burlesche.
Le opere più importanti sono i 'romanzi straordinari': L'altro mondo o Gli stati e gli imperi della luna (1657) e Gli stati e imperi del sole (1662). Si tratta di racconti fantastici, estremamente vivaci. Il racconto, nella più tipica e schietta prosa barocchista, è quello di un viaggio meraviglioso, realistico e poetico, nei paesi della Luna e del Sole. E' un pretesto per l'esposizione di ardite teorie filosofiche, scientifiche e religiose: il movimento della terra, l'eternità e l'infinità dei mondi, la costituzione atomica dei corpi, i princìpi fisici dell'aerostato, ed altro ancora.
Naturalismo e magia s’intrecciano nella composizione dell’opera estrosa, bizzarra di Gyrano de Bergerac. Il tema dell’Autre monde raccoglie la tradizione del «viaggio immaginario», in cui s’erano cimentati Luciano, Cardano, Godwin e lo stesso Charles Sorel. Ma in Cyrano si condensavano idee ed episodi ripresi da più fonti: Montaigne e Galileo, Gassendi, Campanella e Cartesio. Profondo ed importante è stato lo studio di Campanella e Cartesio tanto da farli incontrare nella scena con cui si chiudono Les Etats et Empires du Soleil. Cartesio, morto poco tempo innanzi, sta per arrivare negli stati del Sole, e Campanella corre verso di lui: Udii Campanella gridare con un viso pieno di gioia e trasporto: «Siate il benvenuto, o carissimo fra tutti i miei amici! Andiamo, signori, andiamo, continuò il buon uomo, incontro al signor Des cartes; scendiamo, eccolo che arriva, è appena a tre leghe da qui»... Vedemmo arrivare Descartes. Subito Campanella corse ad abbracciarlo. Parlarono a lungo tra loro...
Filosofia e romanzo
Nella sua professione di «libertà», ove scienza e filosofia si alleavano confusamente per combattere sia Aristotele, sia la Provvidenza, Cyrano è figlio del naturalismo dei pensatori italiani. Non scrive trattati, ma affronta un genere che avrà molta fortuna: il romanzo filosofico. «Il romanzo dell’avvenire è la scienza» aveva detto il Garzoni, lo ripetiamo; e Cyrano scrive il romanzo dell’avventura della scienza, con una vivacità ora limpida ora grossolana, ove spicca la sua convinzione sulle meraviglie e sulla certezza della natura: quasi suggerendo che nulla è più fantastico della realtà fisica dell’universo; l’universo infinito che diventa campo vastissimo dell’immaginazione. Il corpo non risorge, l’anima non è immortale, i miracoli sono favole, e favole sono altre «opinions diaboliques et ridicules».
Cyrano personaggio
L’immagine chiassosa e burlesca, quale ci fu consegnata dalla tradizione e dai Grotesques di Théophile Gautier, ha subìto profonde correzioni negli ultimi anni. Il personaggio, che eccitava l’interesse dei poeti irregolari e degli esperti in «nasologia» ha ripreso il suo posto tra coloro che hanno esaltato il valore della scienza e del pensiero. Sono i due volti di Cyrano, consegnati — nella storia del teatro — a due generi diversissimi: l’autore del Pédant joué, maestro di Molière nella verve e nelle plaisanteries delle Fourberies de Scapin, e l’autore della Mort d’Agrippine, in cui riesce a disegnare un pauroso e sprezzante personaggio di libertino.