Jonathan Swift nacque a Dublino nel 1667 da genitori inglesi ma rimase orfano di padre ancor prima di venire alla luce. Nel 1689 si trasferì in Inghilterra per diventare segretario di sir William Temple, famoso politico e letterato. Insofferente per la mancanza di indipendenza, nel 1694 rientrò in Irlanda per dedicarsi al sacerdozio, ma nel 1696 fece ritorno alla casa di Temple a Moor Park e vi rimase fino al 1699. Durante la permanenza in casa Temple fu precettore della giovanissima Esther Johnson, alla quale avrebbe poi indirizzato una lunga serie di lettere, il famoso Journal to Stella (pubblicato nel 1766, che illustra un allegro squarcio di vita londinese). I rapporti sentimentali con la donna sono però avvolti nel mistero. Nel 1714 Swift ritornò in Irlanda come decano della cattedrale di San Patrizio a Dublino e visse fra gente che non amava. Da allora, se si esclude qualche viaggio a Londra, trascorse li tutta la sua vita, per lo più in ritiro e solitudine, sempre più amareggiato. Negli ultimi anni fu anche tormentato dalla labirintite da cui era sempre stato afflitto e qualche tempo prima di morire perdette la ragione.
Le opere poetiche,satiriche e saggistiche
Swilt cominciò la sua carriera poetica scrivendo odi pindariche ma, come raccontò Samuel Johnson, pare che Dryden lo avesse sconsigliato dall’intraprendere la carriera di poeta. Le sue successive opere poetiche furono senza valore artistico. Swift fu, invece uno dei migliori prosatori del suo tempo; fra il 1696 e il 1698 scrisse The battle of books, una satira vivace in appoggio del suo patrono, sir William Temple, che si era inserito nella controversia fra i meriti degli scrittori antichi e di quelli moderni, scrivendo un saggio in favore degli antichi.
Nel 1704 l’opera venne pubblicata insieme all’altra satira Tale of a tub, questa volta contro la Chiesa di Roma e i dissidenti: la narrazione, in forma allegorica, racconta di un padre che, alla sua morte, lascia in eredità ai figli Pietro, Martino e Giacomo (Chiesa cattolica, anglicana e protestante) un mantello (le Scritture), con istruzioni specifiche sul modo di portarlo e custodirlo, e di come i tre fratelli disobbediscano al volere del padre modificando il mantello. Benché siano Pietro e Giacomo a essere attaccati, anche Martino appare comunque vulnerabile e la satira diviene un’irriverente parodia dell’intera storia della Chiesa cristiana. Altro saggio su questioni religiose è An argument against abolishing christianity (Argomentazione contro l’abolizione del cristianesimo, 1708), in cui veniva attaccata l’ipocrisia dei non credenti, che utilizzavano la religione cristiana solo per convenienza privata.
I saggi politici e di polemica sociale
Passato ai tories, Swift attaccò i whigs con una serie di feroci opuscoli, il più noto dei quali fu The conduct of the allies (1711). Al ritorno in Irlanda fu invece legata quella parte della sua produzione costituita dai saggi nei quali sottolineava le spaventose condizioni di vita del popolo irlandese e le ingiustizie perpetrate dal governo inglese: le Drapier letters (Lettere del drappiere, 1724) raccolgono quattro pamphlet in attacco alla pro posta del governo di coniare una nuova moneta irlandese e giungevano fino all’incitazione al boicottaggio economico; grande successo fu “Una modesta proposta per impedire che i bambini della gente povera siano di peso ai loro genitori o al loro paese. Swift sostenevache per risolvere le difficoltà economiche dei poveri si sarebbero potuti allevare i figli come porcellini per poi darli in pasto ai ricchi. La flemma con cui l’autore svolge ilracconto muove invece il suo furore interiore per la terribile situazione dei poveri.
I viaggi di Gulliver
Il capolavoro di Swift pubblicato nel 1726, è la sua satira contro l’uomo e la civiltà. Un classico di tutti i tempi. I libri di viaggio tanto di moda all’epoca sono di ispirazione per il viaggio dell’eroe Lemuel Gulliver chirurgo su una nave mercantile.
Tema centrale del romanzo è l’educazione di Gulliver attraverso le varie esperienze: l’alterazione di forme e misure (i minuscoli lillipuziani, i giganti, l’isola volante e i cavalli intelligenti) è finalizzata all’osservazione delle cose del mondo sotto una luce diversa. La misura dei lillipuziani dà alle loro lotte, e a tutti i loro gesti un aspetto grottesco, mentre proporzione rovesciata nel paese dei giganti in cui Gulliver viene messo nella culla delle bambole dalla figlia di nove anni del re dei giganti.
Un’amara riflessione sui costumi politici inglesi, i cui abitanti vengono giudicati “la più perniciosa razza di ributtanti vermiciattoli cui la natura abbia permesso di strisciare sulla superficie della terra”. Il terzo libro è contro i filosofi, gli storici e quanti si affannano su folli speculazioni e contro i grandi dell’antichità che si rivelano essere ben diversi da quanto la storia ha tramandato. I più infelici sono gli immortali Struldbrug, che vorrebbero porre termine alla noia del vivere umano e ne sono impediti.
Un riassunto dei Viaggi di Gulliver I viaggi di Gulliver in formato PDF