L'ultimo Bucintoro
Scritto da Irene Marone. Pubblicato in mirabilia
Sontuosa all’ennesima potenza, tale da essere stata paragonata a una Reggia sull’acqua: il «Bucintoro del Re di Sardegna»,è il più incredibile e fiabesco dei manufatti di Casa Savoia, l’ultima imbarcazione veneziana originale del Settecento esistente al mondo.
Realizzato nel 1731 per Vittorio Amedeo II, il Bucintoro fu realizzato su uno scafo di "peotta", un tipo di imbarcazione molto diffuso in Alto Adriatico fra il XVI e il XIX secolo, da gli ingegneri navali Matteo Calderoni e Egidio Goyel.
Per la ricchissima decorazione i sovrani si affidarono, tra gli altri, al loro architetto/decoratore di fiducia, Filippo Juvarra.
E' quasi contemporaneo dell'ultimo Bucintoro dogale, varato nel 1729, e presenta con esso molte similitudini, anche se di minori dimensioni.
Lungo quasi 16 metri e largo circa 2,60, reca a prua un gruppo scultoreo intagliato e dorato raffigurante un Narciso affiancato da sagome di vecchi barbuti simboleggianti i fiumi Adige e Po; mentre a poppa si osservano due cavalli marini con al centro il timone a barra in forma di drago, mentre un fregio dorato in altorilievo corre lungo tutto il corpo dello scafo, con raffigurazioni di nereidi, tritoni e divinità marine.
Il bucintoro (denominazione che deriva appunto dalla grande imbarcazione dorata dei Dogi di Venezia) ebbe una funzione fondamentale come strumento di comunicazione del potere regio, figurando come «palcoscenico» sulle acque nei momenti più rappresentativi del cerimoniale di corte. Durante le sontuose feste barocche che da Venezia avevano diffuso in tutta Europa l'uso di trasportare sull'acqua intere orchestre, banchetti e persino spettacoli pirotecnici, il bucintoro faceva la sua comparsa ospitando i membri della casa regnante e ostentandone potere e ricchezza.